primicile turris

Rosario Primicile ha deciso di fare un passo indietro, spiegando le ragioni dietro la sua scelta e delineando la difficile situazione in cui si trova la Turris. Di seguito quanto raccolto da TuttoTurris: “Quando l’attuale proprietà mi ha chiesto un supporto sul piano tecnico, nel tentativo di osare un’impresa disperata sul campo, ho risposto “presente” perché tifo Turris. Perché questa Turris è anche un po’ una mia creatura e non volevo rassegnarmi all’idea che tutto quanto costruito negli ultimi anni andasse in fumo. A distanza di una ventina di giorni, però, devo purtroppo fermarmi e farmi da parte. Non ho nessun ruolo ufficiale ma è doveroso chiarire la mia posizione ed i motivi che mi hanno portato a determinate scelte, anche perché ne sono state dette tante di cose.

Il mio coinvolgimento è stato voluto dalla dirigenza in chiave mercato e sarebbe potuto tornare utile anche in prospettiva futura, dal momento che ero stato avvicinato da alcuni imprenditori intenzionati a far calcio a Torre e che per questo volevano vederci più chiaro rispetto allo stato di salute della società. Ma questo avvicendamento presupponeva una regolare gestione ordinaria del club fino al termine della stagione, cosa che si sarebbe realizzata attraverso il coinvolgimento di più risorse. Questa è la garanzia che mi era stata data. Attendevo perciò lo sblocco del mercato per intervenire sull’organico, per liberare i calciatori che (anche per comprensibili ragioni) non se la sentivano più di proseguire, in modo da portare a Torre del Greco elementi (tutte trattative concrete e avanzate) che potessero quanto meno consentirci di proseguire dignitosamente la stagione. E se devo dirla tutta, io inizialmente, prima di scoprire e mettere a fuoco tante cose, credevo anche nella folle impresa di agganciare i playout. Ma ho dovuto ricredermi. Il mercato è e resta bloccato, e la situazione in generale è disperata. A meno di clamorosi ribaltoni arriverà un’altra pesante penalizzazione che renderà ancora più drammatica la classifica ma, per quanto possa sembrare paradossale, l’aspetto sportivo non è quello messo peggio. Le criticità gestionali sono spaventose e l’inerzia della dirigenza complica tutto. Onestamente non immaginavo di trovare una situazione del genere. A dirla tutta, non credo neanche ci siano le condizioni per terminare la stagione, tenuto conto della prossima scadenza del 16 febbraio. Per questo la cosa più giusta è fermarmi. Andare avanti non porterebbe da nessuna parte. Ho voluto attendere il derby con la Casertana ma la decisione era inevitabile. Torre e la Turris non meritano tutto questo”.