colantonio turris

Una tematica ridondante e in voga da settimane. Quella concernente il ritorno dei tifosi negli stadi. E il presidente della Turris, Antonio Colantonio, ha voluto rimarcare il disappunto per il Decreto ministeriale. Il DPCM del 7 settembre, infatti, proroga il divieto di accesso alle competizioni calcistiche italiane. Nessuna possibilità per il pubblico di prendere parte allo spettacolo sul rettangolo verde. Misure che saranno posticipate fino al prossimo ottobre, in attesa di eventuali sviluppi sulla questione contagi.

Il numero uno del club di Torre del Greco, pronto a riaccogliere i sostenitori allo stadio, ha espresso il suo rammarico. “Continua, purtroppo, a perpetrarsi una discriminazione nei confronti del mondo del calcio e, per di più, quello professionistico che dovrebbe ricevere le maggiori attenzioni e garanzie. Chi governa il calcio dovrebbe assumersi maggiori responsabilità, perché in questo momento stiamo solo danneggiando lo sport più bello al mondo ed i suoi appassionati. O si riaprono gli stadi, con le dovute limitazioni e precauzioni, o tanto vale rinviare ulteriormente l’inizio dei campionati”, dice il presidente dei Corallini.

“Il calcio è, innanzitutto, passione; uno spettacolo che va visto dal vivo senza farselo raccontare dagli altri. Se è vero, poi, che inevitabilmente è anche azienda per chi si assume l’onere di portarlo avanti, continuando a privare le società degli incassi ed imponendo parallelamente rigidi protocolli sanitari, suscettibili di determinare anche stop agli allenamenti con pregiudizio per le condizioni e le prestazioni degli atleti, non intravedo grande futuro per i club italiani, specie quelli di terza serie”, così il patron della squadra.

Colantonio prosegue

Infine, sulla parziale apertura per gli sport minori, Colantonio ha dichiarato: “La Turris reputa, inoltre, ancora paradossale la possibilità confermata dal fresco Dpcm di consentire l’accesso di mille spettatori in occasione di eventi sportivi minori, determinazione fatta già propria dalla Lega Nazionale Dilettanti, imponendo invece ai campionati professionistici di partire senza pubblico. Premesso che il calcio è di tutti e che vanno tutelati indistintamente i tifosi, non solo gli abbonati, ribadisco l’invito al ministro dello Sport e al governo del calcio a trarre gli opportuni spunti dalla finale-pilota di Supercoppa europea che, il prossimo 24 settembre, sarà disputata ammettendo almeno il 30% dei tifosi rispetto alla capienza dell’impianto. Si tratta, a giudizio della Turris, di un importante apripista”.