Taurino: “Non entro in merito delle contestazioni, non c’è una diatriba col presidente. Maniero? Ecco perché è andato via”
RobertoTaurino
, allenatore dell’Avellino, ha rilasciato le consuete dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Potenza:
“Mi aspetto che la squadra continui sulla strada intrapreso a livello di prestazioni, sperando di portare a casa un risultato diverso rispetto a Latina. Se giochiamo come al Francioni, il risultato sarà una conseguenza. Abbiamo qualche acciaccato, faremo delle valutazioni più tardi. Qualche problemino c’è, ma speriamo di risolverne la maggior parte. Contestazione? Siamo dei professionisti, siamo tenuti a lavorare e tenere la barra dritta. Sull’ambiente esterno possiamo incidere con i risultati, ma sulle prese di posizione possiamo fare ben poco. Non è il massimo avere un ambiente non compatto, non fare fronte unico dinanzi alle difficoltà. Nella vita ognuno prende delle posizioni e le porta avanti, bisogna essere coerenti. Noi dobbiamo esserlo con il nostro lavoro e con l’essere uomo, ci prendiamo le nostre responsabilità. Dobbiamo fare di tutto per dare all’ambiente dei risultati che possano rasserenare. Sulle contestazioni non entro in merito.
Grande squadra? Faccio una premessa, solo in un regime si ha un’unica voce e si è costretti ad avere lo stesso pensiero. In una democrazia, ognuno esprime il proprio parere e ci sta che siano contrastanti. Non esiste una diatriba dialettica col presidente sul valore della squadra, il patron è un tifoso dell’Avellino ed è un sognatore. Fa degli investimenti, ha il sogno di andare in Serie B. Ha sempre palesato quest’obiettivo. Quest’anno, con un determinato progetto, ho semplicemente detto di non fare troppi proclami. Dobbiamo ritrovare un’idea di squadra, vincere le partite e metterci in una posizione di classifica consona. Se col lavoro potremo sognare assieme al presidente e alla città, ci sentiremo una grande squadra. Per dirci grande, dobbiamo esserlo in campo e non sulla carta. Il blasone può essere un grosso vantaggio o un grosso peso. Il presidente ha semplicemente espresso il suo sogno. Per me non possiamo parlare di primo posto ad oggi, ma si può andare in Serie B anche attraverso i playoff. L’esempio è il Palermo. Dobbiamo trovare la nostra strada prima di rendere un sogno reale, altrimenti rimane tale.
Abbiamo parlato col presidente in settimana, abbiamo chiarito le posizioni. Meglio confrontarsi in questo momento. Avellino con due punte? Si potrà vedere, ma dipenderà dalle situazioni. Le due punte dovranno avere anche un senso, non si cambia per il gusto di cambiare. Ho giocato anche con le due punte in carriera, facendo buoni campionati. Nel calcio si può fare tutto, il modulo non è importante. A Latina non ho giocato con i due attaccanti, ma questa squadra può farlo. Cambiamenti in difesa? Si modifica dinanzi a un lavoro settimanale e alla condizione fisica, cerchiamo sempre di capire chi sta meglio a livello fisico e mentale. Non posso cambiare in base a un errore, secondo me non è così che si porta avanti una squadra. Aya? Ha fatto una grande partita a Latina, purtroppo su quella palla c’è stata una deviazione che l’ha messo fuori causa. Abbiamo lavorato su quella situazione, speriamo di essere più concentrati nel posizionamento. Marcone? Non c’è un suo errore sul gol, poteva metterci una pezza prima ma non è corretto dire che ha responsabilità. Non mi ricordo parate, è stata una gara di ordinaria amministrazione.
Maniero? Abbiamo fatto delle valutazioni, mi è dispiaciuto che lui abbia detto che è stato trattato male. Ha mandato dei messaggi ai miei collaboratori. Non mi nascondo, sono pronto a tutto e sono sicuro che, finché è stato qui, è stato trattato da calciatore dell’Avellino. Per quanto riguarda la parte tecnica, è stato trattato come tutti gli altri. Sono sicuro di quello che dico. Non so a cosa si riferisse in merito al trattamento negativo. Quale valutazioni è stata fatta? Maniero è un buon calciatore, la sua carriera lo dimostra. Nessuno nega le sue qualità, però nella vita se si vuole qualcosa, bisogna dimostrarlo. Sono schietto e dico quello che penso. Se una persona che ha un anno di contratto in una società, pur essendo un grande calciatore, si presenta in ritiro nelle condizioni in cui si è presentato Maniero, per me è un calciatore che non vuole restare ad Avellino oppure non ha più voglia di giocare. Altrove si sta mettendo sotto a lavorare, forse in primis Maniero non aveva più voglia di rimanere ad Avellino. Nella vita ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma gli atteggiamenti portano le persone a prendere delle decisioni. Le sue condizioni ad inizio ritiro non mi davano da pensare ad un calciatore che volesse sposare la causa. Non è una valutazione tecnica, a me è sempre piaciuto da giocatore. Però dev’esserci uno spirito, se vuoi essere protagonista devi dimostrarlo con i fatti. Il suo linguaggio non verbale non ci ha convinto, abbiamo fatto questa valutazione. Portiamo avanti persone che hanno spirito, non guardiamo carta d’identità e curriculum. Vogliamo gente che ha fame, preferisco ragazzi che danno l’anima in campo. Potenza? Abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi, siamo alla ricerca di punti che sono ossigeno. Bisogna avere l’attenzione maniacale nei dettagli per raccogliere un risultato importante. Affrontiamo una squadra con calciatori di categoria e con giovani interessanti”.