Stellone: “Felice della scelta fatta, ho sentito Cannavaro. Sugli indisponibili e su Vigorito…”

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Roberto Stellone

è il nuovo allenatore del Benevento, alla vigilia del match contro il Cagliari il tecnico si presenta alla piazza e parla in vista del match in programma. Di seguito, le sue dichiarazioni:

“Ho parlato tanto con la squadra in questi giorni, arrivo col massimo dell’entusiasmo. Ringrazio il presidente per la fiducia riposta in me, cercherò di ripagarla. Il gruppo vuole uscire da questa situazione, è una cosa importante. Ho visto ragazzi venire tre ore prima dell’allenamento. Ho trovato una squadra che sta bene fisicamente e ben allenata, c’è spirito di sacrificio e abnegazione. Domani affronteremo una grande squadra, se dovessimo vincere non sarà merito mio, ma tutto della squadra. Ho trovato un ambiente con una voglia incredibile di lavorare, questo mi fa ben sperare. Se riusciamo a remare tutti nella stessa direzione, aumentano le possibilità di uscire da un periodo così negativo. I presupposti sono ottimi, ci sono grandi qualità e siamo forti in ogni ruolo. Oggi la testa è un po’ pesante per i risultati, viene da rischiare meno il dribbling o calciare in porta. Abbiamo lavorato sul ritrovarsi come squadra, non sui numeri o sul modulo. La prima sensazione è che se tutti mettono l’impegno di questi giorni, difficilmente perderemo partite.

Ho il mio metodo di lavoro. C’è un dato che spicca: il Benevento ha vinto poco e non calcia molto in porta, non crossa molto e ho la sensazione che non si è concreti dove a me piace. Adesso non conta la bellezza, ma calciare più volte in porta e non prendere gol. Come? Bisogna essere uniti, essere una squadra. Serve andare ad aiutare il compagno, correre e recuperare. M’interessa lo spirito di squadra. Ho ragazzi molti forti a disposizione, ci sono alcuni indisponibili ma non sono preoccupato per niente. In ogni ruolo ho due giocatori con caratteristiche diverse e che ci permettono di fare più moduli, dobbiamo solo trovare un risultato positivo per toglierci questa scarsa fiducia. Con un filotto può cambiare tutto, quel giocatore che ti sembra scarso, cambia. Mi sono già trovato in situazioni simili, anche peggiori. La classifica dice che siamo penultimi, ma con la squadra che ho, non sarà difficile. Dobbiamo soltanto lavorare e capire cosa può dare ognuno, un conto è la partita e un’altra l’allenamento. Sono felicissimo della scelta fatta e sicuro che ne uscire. Prima ne usciamo e poi si penserà ad altro.

Non ho calcolato le presenze dei ragazzi, alleno e osservo. Il campo parla. Abbiamo trenta persone a lavorare e ad osservare, ci confrontiamo sempre e valutiamo che può darci di più in una specifica partita. Gioca chi merita e chi s’impegna di più durante la settimana. Chi salta la seduta del martedì, è probabile che non giochi. Qui non dirò mai ad un giocatore forte di andarci piano perché veramente sono tutti forti e sullo stesso piano. Ho ampie scelte, per me sarà un dramma: sono veramente combattuto per le potenzialità e per come si sono allenati. Problemi in attacco? Non voglio essere frainteso, i pochi tiri e i pochi cross coinvolgono tutta la squadra, non solo agli attaccanti. È una mia sensazione, quello che ho notato: non mi riferisco a strategie degli allenatori precedenti. Per segnare, non servono solo centravanti forti. Bisogna resettare e lavorare su un metodo che ho presentato alla squadra, secondo me più semplice per l’immediato. Cannavaro? Lo conosco, abbiamo giocato poco assieme. L’ho chiamato per rispetto perché sono subentrato al suo posto, non per sentire il suo pensiero sui giocatori: abbiamo parlato di alcune cose.

Caratteristiche dei miei attaccanti? Abbiamo un parco attaccanti importanti che ci permettono di giocare in più maniere, dipende sempre dalle strategie della partita. Ho Ciano, Farias, Simy, Pettinari e La Gumina che mi consentono di adottare più moduli in base all’avversario. Indisponibili? Gli squalificati Viviani e Schiattarella. Pastina è febbricitante e Ciano ha un fastidio, Glik non sta bene. Letizia è disponibile, El Kaouakibi no. Tifosi? Non so se c’è una contestazione, il tifoso vuole il bene della squadra e l’impegno. Lavoreremo al massimo per uscire da questa situazione. Il tifoso ha il diritto di esprimere il proprio pensiero. Vigorito? È stato spesso con noi, mi ha convinto già col numero della chiamata. Ci tiene tanto, ha voglia ed entusiasmo. Difesa? Abbiamo cercato di lavorare su dei concetti. Quando si prende gol non c’è solo un errore, ma anche tanti errori di concentrazione. Dobbiamo mettere in preventivo che tutti sbagliano. Il mio compito è quello di farli sbagliare di meno. Squadra? L’aspetto mentale conta più dell’aspetto fisico. La condizione dei ragazzi è buona, faccio i complimenti a Cannavaro e al suo staff. Bisogna però correre bene, non possiamo permetterci calciatori che non corrono.

Sfida più importante? In questo momento, sì. Ho allenato a Palermo, Frosinone e Reggio: faccio questo lavoro col massimo dell’impegno. Cerco di dare sempre il massimo per me e per tutto l’ambiente. Sono concentrato esclusivamente su questo. Vivere di più la città? Sto qua perché abito lontano, vivo la città, ma i risultati non dipendono da dove sia la sistemazione dell’allenatore. È giusto anche staccare e vivere la famiglia. Cagliari? Partita difficile, Ranieri è un maestro e la squadra è forte, ma anche noi siamo forti. Loro vogliono vincere, ma vogliamo farlo anche noi”.