Spalletti: “Empoli modello calcistico, sarà match delicato. Non siamo presuntuosi, lavoriamo con attenzione”

Spalletti: “Empoli modello calcistico, sarà match delicato. Non siamo presuntuosi, lavoriamo con attenzione”

“Io non sono scaramantico, penso solo al lavoro che bisogna proseguire partita dopo partita. Domani ci aspetta una gara molto delicata”.Luciano Spalletti

parla in conferenza stampa alla vigilia del match contro l’Empoli.

Prima un ricordo di Maurizio Costanzo, scomparso questa mattina.

“Ho appreso da poco la triste notizia. Perdiamo un uomo di televisione che ha fatto la storia. Sono vicino al dolore della famiglia”.

L’Empoli l’anno scorso ha inflitto una delle sconfitte più deludenti del campionato azzurro. Ci sono ancora scorie nella memoria?

“Il Napoli ha fatto passi importanti come reazione rispetto a questo tipo di sconfitte sia nel finale dello scorso anno che in questa stagione. E’ una partita delicata perché l’Empoli è una squadra compatta, sanno stare in campo benissimo, hanno calciatori molto forti come Vicario, Parisi, Baldanzi, elementi che ritroveremo in grandi squadre il prossimo anno. Conosciamo anche la qualità e l’esperienza di Luperto, in assoluto hanno una rosa che può fare gare di spessore contro chiunque. Noi dovremo pensare a noi e concentrarci solamente sulla sfida che abbiamo davanti, come un fabbro quando infila gli occhiali senza guardare la prospettiva laterale”.

Per lei sarà un amarcord:

“Io sono molto grato a Empoli, lì sono cresciuto come allenatore e calciatore. Per me è un modello di ambiente per fare bene calcio. Sono stato avvantaggiato a vivere 7 anni a Empoli come professionista, perchè ho avuto un beneficio che mi ha aiutato tanto nelle esperienze successive”.

Ci sarà turnover? Dopo l’impegno europeo qualche uomo può essere affaticato?

“La squadra ha riposato un giorno in più questa settimana dopo Francoforte per recuperare energie. Poi abbiamo preparatori molto bravi che mi indicano perfettamente i carichi di lavoro dei nostri calciatori, sia muscolarmente che mentalmente. Dobbiamo fare in modo di non addizionare fatica su fatica e mettere in campo tutte le nostre risorse. Ma in assoluto le vittorie sono il miglior massaggio per riprendere subito le energie. Ho tanti calciatori di qualità quindi non è mai semplice scegliere chi mandare in campo”.

Sentite l’euforia attorno a voi, oppure c’è scaramanzia?

“Io non sono scaramantico, io sono semplicemente applicato al lavoro. Noi dobbiamo guardare alla gara che abbiamo davanti perchè è il nostro dovere. Qui non ci sono pasticcini e spumante, non abbiamo nulla da festeggiare. Si lavora in maniera seria perché domano ci aspetta un match molto duro. L’Empoli è proprio un esempio di partite che hanno compromesso il nostro cammino l’anno scorso. E’ stata una sensazione devastante per noi. L’esperienza vissuta ci deve insegnare che domani ci aspetta una gara molto difficile. Dovete capire tutti le insidie che abbiamo di fronte, qui non si fanno giochi di scaramanzia, noi vogliamo vincere e per farlo dobbiamo essere pronti a dare il massimo in ogni incontro. Non bisogna commettere il minimo errore perchè vogliamo dare una grande gioia alla nostra gente. Non permetteremo all’euforia di trasformarsi in presunzione. Perchè la presunzione è la fine di qualsiasi crescita personale”.

Questo Napoli è un modello di calcio anche in campo internazionale?

“Non so se possiamo essere un modello, quello che so è che il Napoli deve mettere in campo le proprie caratteristiche e giocare in questa maniera per esaltare il valore del gruppo. Abbiamo dei calciatori unici e di grande resistenza che ci permettono anche di ottenere un assetto solido e una precisa identità”.

Che emozione le ha dato ricevere il Premio Bearzot?

“È un premio importantissimo che mi inorgoglisce. Bearzot è un personaggio che ha insegnato tanto al calcio italiano e avere questo riconoscimento mi fa sentire più forte”.

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