Paganese, Agovino: “Ringrazio per l’affetto e per la fiducia. Mercato? Penso al campo, ecco cosa mi ha spinto ad accettare”

Paganese, Agovino: “Ringrazio per l’affetto e per la fiducia. Mercato? Penso al campo, ecco cosa mi ha spinto ad accettare”

MassimoAgovino

, nuovo allenatore della Paganese, si è presentato in conferenza stampa questa sera. Di seguito le sue dichiarazioni:

“Comincio con alcuni ringraziamenti doverosi. Vedere tanta gente mi emoziona perché, in un momento di difficoltà, mi aspettavo poca affluenza. Ciò significa che la fede non tramonta mai e di questo sono contento perché è un buon punto di partenza. Ringrazio tutti per le dimostrazioni d’affetto che non mi aspettavo e che dovrò meritare sul campo, spero di farlo. Un ringraziamento al mio direttore sportivo, Guglielmo Accardi. Lo conosco da quarant’anni, onestamente vedere il suo numero sul mio cellulare è stata una grande emozione. Posso dire che è stato coerente, non si è mai dimenticato del sottoscritto e gli devo tanto. Nonostante le difficoltà, al posto mio oggi vorrebbero esserci tanti allenatori. Far parte della Paganese per me è tanta roba. Per chi viene da un anno come il mio, cominciare da gente che ti vuole bene, è veramente il massimo che potessi desiderare. Ripeto, dovrò fare il massimo per meritare il vostro affetto e soprattutto soddisfare chi mi ha voluto fortemente qui.

Quest’anno ho chiesto al direttore di poter fare l’allenatore. Mi interesserò poco alle vicende di mercato, anche se mi è stata aperta la strada per fare dei nomi e per portare qualcuno che gradissi. Non sono un allenatore da modello inglese, stile manager. Non ho voluto sapere il budget a disposizione, a me dovrà interessare solo la situazione campo. Devo far giocare bene la squadra e fare punti, devo portare le persone allo stadio e renderle felici. Questi sono i miei obiettivi, per quanto riguarda il mercato ho dato delle indicazioni ma se ne occuperà il direttore. Servono giocatori funzionali, non guardo ai nomi altisonanti, credo che bisogna puntare su un gruppo di uomini. Servirà indovinare i giocatori giusti e portare profili con fame ed entusiasmo.

Ho immaginato la mia chiacchierata con un giocatore e gli vorrei chiedere: “Hai capito dove sei capitato?”. Bisogna correre, pedalare, emozionare la gente. Bisogna conoscere la storia della Paganese prima di mettere la maglietta. Cosa mi ha spinto ad accettare? Amo profondamente il mio lavoro, a casa non ci voglio stare. Se non mi avesse chiamato la Paganese, forse avrei aspettato a dicembre non so cosa. Partire da luglio è decisivo, è questo il periodo dove si trasmettono concetti alla squadra, che spero faccia propri. Tuttavia, si può fare bene anche subentrando a campionato in corso. Se dovessi scegliere, preferirei sempre partire dall’inizio della stagione. Staff? Fabio Polverino sarà il match analyst, Vincenzo Supino è il mio collaboratore tecnico. Stiamo lavorando all’allenatore dei portieri e al preparatore atletico”.

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