Il Gladiator rompe il silenzio dopo la retrocessione, De Felice: “Profonda delusione, ma stiamo lavorando per il ripescaggio”
Il presidente del Gladiator, Giacomo De Felice, con una lunga lettera pubblicata sui social, rompe il silenzio dopo la sconfitta contro l’Anzio nel playout che è valsa la retrocessione in Eccellenza:
“Dopo aver vissuto giorni di profonda sofferenza, solo adesso riesco a trovare le parole… E le prime parole da dire inevitabilmente sono di scuse. In primis ai tifosi organizzati, che ogni domenica hanno lasciato le proprie famiglie e, caricandosi anche di costi di trasferta, non hanno fatto mancare mai il loro calore; ai tanti tifosi, adulti ma soprattutto ai tanti bambini che si sono avvicinati quest’anno con passione al Gladiator e che probabilmente sono rimasti delusi. Anche se a chiedere scusa dovrebbero essere soprattutto coloro che quest’anno hanno contribuito a farci trovare in una situazione del genere, ossia una retrocessione nell’anno del Centenario che la piazza e la società non meritavano assolutamente.
Tutto ciò mi crea profonda delusione e amarezza, in virtù dell’enorme impegno profuso in termini di tempo e di risorse da me messe a disposizione. Le premesse iniziali, almeno quelle a me raccontate, erano altre, ma poi partita dopo partita le premesse hanno preso una piega diversa. In tutti i modi ho cercato di raddrizzare le sorti del nostro amato Gladiator, ma per come è andata, è evidente che ogni sforzo è stato vano. Penso e credo di non sbagliarmi se dico che la società che presiedo è una di quelle poche società che ha concesso tutto quanto richiesto, come ad esempio l’essere l’unica società che abbia optato per tutto il girone di ritorno il ritiro anche in casa, secondo quanto richiesto dagli addetti ai lavori, a discapito delle casse societarie. Ma anche questo non è bastato.
Prima di essere Presidente del Gladiator, ruolo che mi onora, sono tifoso del Gladiator, amante della mia città, orgoglioso e geloso della nostra storia sia calcistica che cittadina. Proprio per questo ne esco in questo momento fortemente provato emotivamente. Come presidente ritengo di non potermi rimproverare nulla, avendo messo a disposizione degli addetti ai lavori tutto quanto richiesto. Come tifoso del Gladiator sono giorni che vivo l’esito della partita di domenica come un lutto. E solo chi ama il Gladiator come me e come i nostri ultras, può capire l’enorme dolore che stiamo vivendo.
Mi rivolgo proprio a quei tifosi che ci hanno accompagnato tutto l’anno e che domenica hanno avuto un atteggiamento esemplare, dico che il Gladiator non morirà, ma che fin da lunedì, giorno dopo la sconfitta, ci siamo mossi nella direzione di chi non si arrende, e pertanto stiamo lavorando per presentare la domanda di ripescaggio, al fine di essere presenti nel campionato di serie D anche nella stagione 2024/2025, per il 6° anno consecutivo.
Domenica al fischio finale, io e mio figlio come due persone innamorate della stessa fede, ci siamo abbracciati e stretti in un profondo dolore. Vedere tanti tifosi avvicinarsi e rincuorarci, è stata una situazione forte e da un punto di vista umano, è stata unica. Devo proprio a questi tifosi quanto meritano, ossia quella dignità calcistica che insieme riconquisteremo. Se questa situazione è servita per riaccendere una fiamma ancora più forte, allora va bene così. Stiamo lavorando per essere ripescati e questa volta evitando errori. Grazie a tutti ed un grazie particolare al sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra ed all’assessore con delega allo sport Francesco Rosario Di Nardo per il sostegno e la vicinanza mostrata nell’arco di tutto il campionato”.