bertotto giugliano

Valerio Bertotto, allenatore del Giugliano, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla vigilia della partita contro l’Altamura. Queste le sue parole in conferenza stampa:

“È il percorso su cui ci siamo focalizzati da un po’ di tempo. Proprio oggi il direttore mi ha inviato un dato sull’età media rispetto agli altri gironi, è molto significato e sta a testimoniare la bontà del progetto tecnico che stiamo portando avanti. Dobbiamo calarci nella nuova realtà e proiettarci nel prossimo futuro per evitare di sporcare quest’identità. Ai ragazzi ho concesso mezz’ora di felicità dopo la vittoria, la testa va messa subito all’Altamura perché affrontiamo una squadra che ha voglia di emergere e che vuole far vedere che è viva. Se affrontiamo questa gara con il piglio giusto e con la continuità di atteggiamento, vuol dire che il nostro percorso sta venendo bene.

Classifica? Non la guardo perché non ha senso adesso. La classifica si può guardare dopo un lungo periodo di lavoro, di risultati e di atteggiamenti che ti consentono e ti concedono di portare avanti l’operato. La partita di Cerignola non mi ha lasciato l’amaro in bocca, essere primi a settembre non ha valore. Anzi, quei dodici minuti un po’ così, giocati senza il nostro equilibrio e le nostre idee, ci sono serviti tantissimo. Su quello il lavoro è stato importante e la risposta che i ragazzi stanno dando è altrettanto importante. Formazione? Quando ci sono tante partite ravvicinate, bisogna essere molto lucidi e razionali. L’attenzione e il focus è last-minute, aspetterò fino a domani per capire le sensazioni. Sulla base di questo, deciderò l’undici di partenza.

Altamura? Non dobbiamo sottovalutare la gara, ma vi assicuro che questo pericolo non c’è. Infortunati? Oyewale è un po’ acciaccato, ha preso una botta all’anca. Niente di grave, ma credo che non sarà a disposizione. Poi ci siamo tutti. Squadra mentalmente più forte? Cerchiamo di portare la fortuna dalla nostra parte attraverso la crescita dei singoli, l’anno di lavoro e la consapevolezza all’interno di un’organizzazione con i nuovi che si stanno calando in questa nostra realtà. Avendo a disposizione una squadra importante, diventa fondamentale questo per tenere alto il livello. La crescita passa anche attraverso questi aspetti.

Se mi sento allenatore sottovalutato? Mi reputo un conoscitore della mia materia, ho lavorato tanto per fare questo. È la mia vita. Molto spesso quello che succede non è determinato da te, ma da mille fattori. Il fato o non so cosa ha voluto che venissi a Giugliano, questo mi sta regalando delle gioie enormi. Mi tengo con grande gioia il Giugliano, poi il futuro sarà quel che sarà. Asticella alzata? Intanto, calma. Se volete continuare a godere di situazioni positive, invito a venire allo stadio. Sulla posizione in classifica parliamone in futuro. Obiettivi? Bisogna crearlo di volta in volta, puntando sempre in avanti. Valdesi e La Vardera? Ho la fortuna di allenare dei ragazzi che sono sempre sul pezzo. C’è crescita quando c’è volontà. Sotto questo aspetto abbiamo la fortuna di avere un gruppo che ha voglia di crescere. Barosi? Ha quattro campionati di Lega Pro, è ancora giovane ma ha esperienza. Deve far valere la sua personalità e stare serenissimo”.