Salernitana, Soriano: “Ecco perché ho scelto i granata, ci sono due calciatori che mi hanno colpito…”
Roberto Soriano è pronto a prendersi la Salernitana. Il centrocampista granata ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de La Città dopo poche settimane in Campania:
“Non sono ancora al top. L’infortunio di Bolzano non ci voleva. Quanto ho rosicato per quel colpo alla tibia. Ritornavo a giocare dopo oltre due anni e avevo sensazioni positive. Arriva il debutto e ti infortuni restando fermo due settimane. Ero arrabbiato ma poi ripensando a quanto ho sofferto negli ultimi anni ho voltato subito pagina. Vittoria a Palermo? Una liberazione. Meritavamo tutti la vittoria per quello che abbiamo dato in allenamento anche quando i risultati non ci hanno sorriso. È ancora presto per dire dove possiamo arrivare. Però abbiamo fiducia e attendiamo con grande carica la sfida con lo Spezia.
Sapevamo che tutto non potesse andare subito bene. Il mister praticamente ha lavorato in ritiro con una squadra poi rivoluzionata dal mercato. Anche quando sono arrivato, preparava le partite ma poi perdeva pezzi sia per le cessioni che per gli infortuni. Nonostante questo, la squadra ha sempre avuto il coraggio e la forza di imporre il suo gioco, contro qualsiasi avversario. E quando hai queste certezze, tutto è più facile. Poi questo gruppo ha davvero tante qualità e soprattutto siamo uniti e compatti. Serve ancora maggiore cattiveria, soprattutto nel far gol.
Salerno? Il direttore Petrachi mi ha chiamato, non vedevo l’ora di rimettermi in gioco e mi sono preso solo due giorni per sistemare tutto e arrivare a Salerno. Poi ho parlato col mister Martusciello che avevo avuto come secondo ad Empoli in B. Mi stuzzicava essere protagonista in un’idea di gioco offensiva. Ma avevo avuto già sensazioni positive ancora prima di venire a Salerno. Ho scelto di accettare il periodo di prova per capire quale fosse la mia condizione e soprattutto permettere allo staff di valutarmi. È andato tutto per il meglio. Qui si respira entusiasmo: dai compagni allo staff tecnico, passando per l’ambiente che vuole cancellare un anno difficile.
Amatucci è un calciatore straordinario: magari non parla tanto ma per come si approccia al lavoro, per il professionista che è, per l’essere sempre positivo con i compagni, per i suoi modi sa essere un modello da seguire. Io lo reputo un leader silenzioso. Uno che mi piace tanto è Reine-Adelaide. Purtroppo si è infortunato ma si vede che ha grandissime qualità. Si è fermato nel momento migliore ma quando tornerà sono sicuro che ci darà una grande mano”.