salernitana, breda

Roberto Breda è il nuovo allenatore della Salernitana. L’ex capitano granata sarà chiamato ad invertire il momento negativo che la squadra sta vivendo. Queste le sue parole in conferenza stampa:

“Non sono stato solo il capitano, ma anche allenatore qui e la situazione a quel tempo era comunque difficile. Era l’anno di Cala, del fallimento. Ne abbiamo viste di tutti i colori. Ci sono componenti emotive che mi hanno riportato a Salerno, ma non solo. Non sono stato scelto per la mia storia ma per la mia professionalità, queste parole mi hanno fatto piacere. Se avessi voluto mettere pressione per tornare, considerata la mia storia, lo avrei fatto. Non l’ho fatto perché volevo essere scelto.

È una grande opportunità. Questa rosa non è da buttare via, va rinforzata e lo sappiamo, ma c’è la massima disponibilità da parte di tutti. Vorremmo tutti subito dei rinforzi, ma credo sia più giusto per me valutare i calciatori che ci sono per tirare fuori valori inespressi. Una proprietà forte come questa a Salerno non c’è mai stata. Contratto? La scelta di firmare per sei mesi deriva da un mio modo di pensare. Solo a Terni avevo chiesto l’opzione, è andata male e quindi ho preferito evitare.

La mia avventura sulla panchina della Salernitana iniziò da una gara con il Sudtirol in Coppa Italia, con 700 paganti. Chiudemmo con 25mila tifosi con il Verona. Serve riportare entusiasmo dalla nostra parte. Ho allenato in tante piazze calde, ma l’unità d’intenti che può esserci qui non l’ho trovata altrove. Valentini? Abbiamo lavorato assieme ad Ascoli, eravamo in simbiosi. Obiettivo? Dobbiamo dominare il gioco, anche in fase di non possesso.

Trasmettere la mia storia alla squadra può essere un grande vantaggio, lo farò con il lavoro e non con le parole. Ho l’etichetta di allenatore bravo a subentrare, ma voglio conquistarmi un percorso più lungo e so che devo meritarmelo. Con lo staff abbiamo tanta voglia, sappiamo che nessuno ci regalerà nulla. Preoccupato dei tanti cambi di allenatore? Non è stata trovata la giusta linea. La società è nuova nel settore, ha bisogno di tempo per fare esperienza. Pensiamo al presente e ragioniamo su quello che dobbiamo fare in campo. Non vogliamo alibi. Dobbiamo cercare un percorso virtuoso, di crescita individuale e collettivo.

Modulo? Non ho vincoli tattici. Ad Ascoli abbiamo giocato con il 4-3-1-2, a Terni ho scelto il 3-5-2 e il 3-4-1-2. Ho alcune idee, ma devono sposarsi con le caratteristiche dei calciatori a disposizione. Sarà la squadra a darmi indicazioni. Conoscerò il gruppo, voglio vedere l’atteggiamento giusto. L’organico ha qualità, ma c’è bisogno di qualche innesto. La società è pronta ad operare, questo dimostra la volontà di sviluppare una Salernitana vincente. I problemi non vanno nascosti, ma abbiamo un obiettivo comune e dobbiamo lavorare per raggiungerlo perché la Serie B è un campionato terribile.

Salernitana-Verona? È una partita che fa ancora male. Giocammo gratis per sei mesi e la gente ancora si ricorda di questo. Si creò un qualcosa di unico tra ambiente, calciatori, staff e dirigenza. Ritorno negli anni? Nel 2017 mi chiamò Fabiani e mi disse che sarei stato il nuovo allenatore della Salernitana se le cose fossero andate male ad Avellino. C’era Bollini. Non vidi la partita, per mia scelta, ma mi aggiornavano sul risultato. Sul 2-0 mi sentii a Salerno. Poi ci fu la rimonta e poco dopo andai a Perugia”.