Il tragicomico gol subito allo scadere e una sconfitta immeritata. Per la Cavese di mister Giacomo Modica, con uno spogliatoio ricco di giovani, è sopraggiunto il secondo ko consecutivo in campionato. Il coraggio e la sfrontatezza degli Aquilotti ha avuto la peggio contro l’esperienza e l’obbligo di stracciare il torneo del Bari. Tuttavia, al Simonetta Lamberti, è andato in scena il classico dei classici. Quello dove Golia supera Davide dopo una battaglia combattuta alla pari nonostante le previsioni chiare e limpide alla vigilia.
Perché a Cava de’ Tirreni, i Galletti sono arrivati con il favore dei pronostici. Accompagnati da una squadra collaudata per la vittoria finale e da acquisti altisonanti nella sessione di mercato appena conclusasi. I metelliani, con ben dieci under contemporaneamente in campo e il solo capitano De Franco a dispensare consigli, ha giocato a viso aperto. Senza paura, timore o quant’altro. Tenendo testa all’avversario, dominando la ripresa e riacciuffando il doppio svantaggio in altrettante circostanze.
Poi, l’uscita a vuoto di Bisogno e il tris di Celiento a spingere i pugliesi al successo. Eppure, i giovani della Cavese hanno sfoderato una grande prestazione. Sul piano fisico e sulla tenuta mentale. Soltanto con la maturità e la determinazione si recuperano le partite contro le grandi. E i blufoncé hanno dimostrato ciò. Quel gruppo meraviglioso, così descritto dal tecnico nel post-match, ha importanti margini di miglioramento. Si ripartirà, di conseguenza, dalle certezze.
Dalla solidità di Pompetti, appena approdato in Campania e subito gettato nella mischia, alla performance di Cuccurullo. Proprio da un’accelerata con dribbling del centrocampista, la Cavese ha conquistato il penalty poi trasformato da De Paoli. E, ancora, Montaperto, Forte, Onisa. Tutti elementi interessanti ed intriganti. Per un progetto a lungo termine. Perché la bella gioventù agli ordini di Modica abbatte lo stereotipo del risparmio sul mercato.