Michele Pazienza, allenatore del Benevento, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby contro il Sorrento: “Ritiro? Abbiamo lavorato sull’aspetto mentale e su quelli tecnico-tattici. Nelle gare passate qualcosa di buono c’è stato, ma anche situazioni da migliorare in fretta e che potrebbero portare ulteriori vantaggi. Aspetto mentale? Faccio una premessa: il mio obiettivo è fare l’allenatore, non lo psicologo, anche se è un tecnico deve esserlo. Cerco di basarmi sulla mia esperienza, ricordando cosa fosse necessario quando mi trovavo dall’altra parte. Dal punto di vista dei risultati stiamo vivendo una flessione e lo dicono i numeri. Dal punto di vista mentale, ai ragazzi chiedo un po’ più di leggerezza e spensieratezza. Capisco che non sia facile. Domani dovranno scendere in campo e disputare una gara di altissima intensità, una qualità che comunque appartiene loro. Come ho già detto, ho trovato un gruppo ben preparato e con ottime qualità. Ho bisogno che mettano in campo le proprie caratteristiche a disposizione della squadra. Nei giorni scorsi ho parlato con i ragazzi sia individualmente che collettivamente, chiedendo loro di esprimere ciò che li ha portati a vestire la maglia di un club importante come il Benevento. Riconosco alla squadra valori tecnici di alto livello, anche superiori a quelli di altre formazioni, ma prima di tutto serve quella determinazione in più che la categoria richiede.
Scelte? Le mie decisioni sono sempre orientate dalle sensazioni avvertite durante la settimana. Nella mia testa c’è l’idea di dare continuità a un blocco di calciatori per migliorare i sincronismi di squadra, un aspetto che può risultare vantaggioso in situazioni difficili come questa. Tuttavia, di volta in volta vanno fatte delle valutazioni: chi lavora bene in settimana deve avere la possibilità di giocarsi le sue chance da titolare. A volte le scelte dipendono anche dal modo in cui un giocatore subentra nella gara precedente. Sono aspetti che danno al singolo calciatore la motivazione per allenarsi al meglio. Per domani ho ancora qualche dubbio da sciogliere nell’allenamento di odierno, ma per almeno otto undicesimi ho le idee piuttosto definite. Spesso si tende ad attribuire la difficoltà nel segnare esclusivamente al reparto offensivo, ma questa visione è sbagliata perché il calcio è un gioco di squadra. Nel mio modo di vedere le cose, non è fondamentale che siano solo gli attaccanti a trovare la rete: le partite si possono vincere anche attraverso altre dinamiche, come i calci piazzati o gli inserimenti delle mezzali. Lo stesso principio vale quando si subisce un gol. A un mio giocatore ho chiesto se fosse convinto di poter vincere il campionato. Mi aspettavo una risposta di circostanza, invece da quel dialogo ne sono uscito con un pensiero diverso. Mi ha detto che, in questo momento, è importante concentrarsi su ogni singola partita, e credo che abbia assolutamente ragione.
Scelte delle scorse partite? Contro il Messina ho deciso di schierare due attaccanti mobili, il cui stile di gioco non offre punti di riferimento fissi alla difesa avversaria, con Simonetti incaricato di attaccare gli spazi. Questa scelta non ha portato vantaggi. Era un’idea che avevo in mente, ma avevo bisogno di verificarne l’efficacia sul campo. Simonetti sulla trequarti non avrebbe dovuto trovarsi fuori posto, visto che in passato ha già ricoperto quel ruolo. Ne abbiamo discusso, e naturalmente doveva interpretarlo secondo le sue caratteristiche. La scelta di Pinato, invece, è dipesa anche dalla condizione fisica non ottimale dei terzini, sebbene avesse già giocato in quella posizione. Indisponibili? Oltre a Nardi, c’è da valutare Pinato che aveva avuto un risnetimento all’adduttore. Per il resto, la squadra dovrebbe essere al completo, ma avremo un quadro più chiaro nella giornata di oggi.
Sorrento? È una squadra organizzata, dinamica, che ha messo in difficoltà il Cerignola grazie alla sua altissima intensità. Dovremo mostrare la stessa intensità, cattiveria e umiltà che loro esprimono quando affrontano squadre come Benevento o Cerignola. Se riusciremo a pareggiare il livello caratteriale, sono convinto che potremo raggiungere il risultato che tutti ci aspettiamo. La squadra ha imparato a sporcarsi? Purtroppo ancora non ci riesco, ma questo è l’obiettivo principale. Devo far comprendere ai ragazzi che per ottenere risultati in questa categoria è fondamentale adattarsi pienamente ad essa. Che la squadra, per le sue caratteristiche, non segni molti gol di testa è un dato di fatto. Può rappresentare un limite, ma non deve togliermi energie. Il mio compito è valorizzare le qualità a disposizione. Leader difensivo? Berra è uno di quei giocatori che i compagni riconoscono come tale. Insieme a lui ci sono anche Capellini e Tosca, che hanno offerto buone prestazioni. Guardando i numeri, va riconosciuto che il Benevento ha concesso meno rispetto alle partite precedenti”.