Una scelta, ponderata o avventata, che potrebbe minare – almeno momentaneamente – la crescita di Luca Pandolfi. Da stella a meteora, poche settimane per una clamorosa involuzione. Certo, non si può biasimare la decisione del centravanti davanti ad un’offerta indecente. L’interrogativo, tuttavia, resta: era davvero necessario? Una risposta è complicata da trovare, ma trentuno giorni dopo la situazione sembra chiara. Il triangolo Turris, Brescia e calciatore pare non aver accontentato nessuno. Ed ecco che l’idillio si è trasformato in una tragicomica dinamica.
La visione di Pandolfi
Giovane, di grande prospettiva e con un futuro radioso davanti. Una prima parte di stagione ad alti livelli per l’attaccante con la casacca della Turris. Poi, la finestra invernale di calciomercato e le sirene dalle categorie superiori che non hanno lasciato tranquillità e serenità. L’interesse della Juventus, la chiamata del Napoli, l’occhiolino del Crotone. E l’agguato, rapido e inaspettato, del Brescia che ha concluso la trattativa in un lampo. Il classe 1998 non ci ha riflettuto troppo a lungo e a poche ore dal gong ha deciso di accettare il trasferimento alle Rondinelle. Da perno nello schieramento dei Corallini, Pandolfi si è ritrovato al centro di un caso tra club e con una possibile esclusione dalla prima squadra. Il suo volto, difatti, non compare nel quartetto avanzato sul sito ufficiale della società. Nessun salto di qualità o qualsivoglia consacrazione per il napoletano che, complice anche un infortunio e una condizione fisica non ottimale, non scende in campo dallo scorso 30 gennaio sul manto erboso della Virtus Francavilla.
L’errore della Turris
Colpe altresì per la proprietà di Colantonio. Dal punto di vista economico, l’operazione ha giovato ai torresi che si sono assicurati un buon tesoretto. Pertanto, sul piano manageriale, nulla da imputare alla dirigenza. Eppure, non c’è soltanto il bilancio da prendere in considerazione. Il nuovo anno solare della Turris non è stato entusiasmante, i risultati – perlopiù negativi – stanno condizionando una buona prima parte di campionato. A pesare è anche la scarsa vena realizzativa degli attaccanti che stanno trovando numerosi ostacoli pur di rendersi efficaci in area di rigore. Pandolfi, dal canto suo, era riuscito a prendere le misure degli avversari e rendersi protagonista in zona gol. I vice Persano e Ventola stanno facendo quello che possono, mentre il neo-arrivato Boiciuc deve ancora ambientarsi nella tattica del calcio nostrano. Ed ecco che i biancorossi hanno compiuto un passo indietro sul lato tecnico per quanto concerne il reparto avanzato.
La fretta del Brescia
Non si sorride neanche in quel di Brescia. La compagine lombarda, lontana dalle posizioni nobili e con lo spettro retrocessione alle spalle, ha virato sul bomber campano soltanto negli ultimi istanti della campagna di riparazione. Una scelta, apparentemente, secondaria per la Leonessa che ha anticipato l’ampia concorrenza soltanto dopo non aver portato al termine altre trattative. E il pacchetto offensivo con l’ingaggio del ventiduenne non si è sbloccato. L’investimento, seppur a lungo termine, nel breve non sta rispettando le aspettative. Di mezzo perfino la querelle per l’annullamento del trasferimento ritenendo non corrette le modalità di trasferimento del giocatore approdato a Brescia con un problema al menisco. La sentenza del TFN però si è schierata dalla parte della Turris e in contrasto alla presa di posizione dei nuovi proprietari del cartellino.