Victor Osimhen

, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Elegebete Tv Sports. Di seguito un estratto: “Da quando sono approdato in Europa ho avuto diversi problemi. In Germania ho subito tre interventi chirurgici al ginocchio destro, poi un problema alla spalla che ha richiesto un altro intervento. Queste cose mi hanno fatto diventare quello che sono oggi, poi da quando mi sono trasferito in Italia è stato tutto diverso. Ho avuto il covid, un infortunio alla mano destra che mi ha tenuto fuori per tre mesi ed è stato un momento difficile. Ma ho sempre creduto in me stesso e sapevo che sarei tornato più forte. Sapevo che quando sarei tornato avrei potuto realizzare i miei sogni e avrei messo a tacere ci non credeva in me. L’anno scorso ho avuto un brutto infortunio al volto, è stato un brutto momento e anche in questo caso ho subito un intervento chirurgico. È stata dura, ma la vicinanza dei miei cari mi ha permesso di guarire velocemente. Oggi sono felice di avere una maschera che mi protegga. Sono orgoglioso di me stesso, sto mettendo su numeri pazzeschi e questo è un bene per me e per il Napoli. Siamo in corsa per diventare campioni. Darò tutto me stesso per realizzare i miei sogni. Lo scudetto sta diventando una realità.

Spalletti? Mi piace, ha la mia stessa mentalità. Non crede che sia fatta finché non è davvero fatta, e questo l’ha trasmesso a tutto lo spogliatoio. In allenamento stiamo lavorando duramente, come se dovessimo salvarci. Questo è il segreto, la mentalità di tutta la squadra. E chi come me è al Napoli da più tempo, come Di Lorenzo o Mario Rui, sta cercando di entrare nella testa dei compagni per far capire loro cosa abbiamo passato le scorse stagioni, dove giocavamo, come vivevamo, cosa significa giocare e vincere qui. Questa è la mentalità giusta, ora che il sogno sta iniziando a diventare realtà possiamo sperarci, ma dobbiamo fare bene nelle prossime gare per diventare campioni. Bandiera personalizzata al Maradona? Sì, ho visto un signore sventolare questa bandiera con la mia faccia allo stadio. Il supporto e l’amore che ricevo dalle persone è incredibile. Me lo dimostrano in ogni modo, con una canzone, con una preghiera. Sono cose che non dimenticherò mai. Quando vede questo cose mi limito a dire che voglio fare davvero qualcosa di straordinario per ricambiare tutto questo amore. Ho cercato il ragazzo che aveva la mia bandiera, l’abbiamo visto dopo la partita con l’Atalanta, gli ho regalato la mia maglia e abbiamo parlato un po’. Napoli? È una città diversa, ti dà sensazioni completamente differenti rispetto ad ogni altro posto. Quando giochi lì capisci perché molti calciatori decidono di restarci per parecchio tempo: a Napoli dimostrano un amore incredibile e in maniere incredibili ai calciatori. Non ho mai visto nulla di simile prima in vita mia. In città c’è un murales enorme di Maradona e questo dimostra che quando fai tanto per questo popolo lo rendi felice. E puoi essere sicuro che loro ti supporteranno sempre. Ogni volta che mi faccio male o sbaglio un gol loro continuano a cantare il mio nome, questo non è scontato. Sono riconoscente dell’amore che mi danno. L’unico modo che ho per ripagarli è renderli felici in campo, realizzando il loro sogno che ora sta diventando realtà. Farò di tutto”.