Lorenzo Insigne, capitano del Napoli, in un’intervista a ESPN, ha ricordato Diego Armando Maradona: “È un giorno triste, ha fatto sognare i napoletani, ci ha fatto vincere e sarà sempre nei nostri cuori. Ricordi? Ha lasciato solo grandi ricordi e si vede dall’affetto della gente. Per noi ha fatto tanto, s’è messo contro tutti per difendere questi colori e questa città, ci ha dato tante soddisfazioni.
Primo contatto e racconto di Maradona? Per il Napoli ha rifiutato anche squadre superiori, voleva essere qui per portare in alto la città. Me ne hanno sempre parlato alla grande, anche fuori dal campo perché si faceva voler bene da tutti ed ha dato una mano a tutti.
Tatuaggio Diego? L’ho sempre voluto fare, quando è mancato ho colto l’occasione. È sempre con me perché con noi ha fatto tanto, è sempre nel mio cuore.
Nuove generazioni? Non l’abbiamo vissuto direttamente, ma in videocassetta, ora c’è internet e le sue immagini passano sempre. Non lo dico io ma tutti che è stato il più forte ed ha giocato con i nostri colori. Giocare al Maradona ogni partita è un’emozione incredibile che non si può spiegare
Il primo incontro? Fu un’emozione incredibile. La prima volta fu al teatro San Carlo e poi qui a Castel Volturno. Al teatro mi fece una foto abbracciata a lui, fu indimenticabile, tornando in taxi piangevo con mia moglie, essere vicino a lui fu una forte emozione. Mi abbracciò, ma non parlammo perché c’era tanta gente, intorno a lui c’era sempre tantissima gente.
Scomparsa? Quando arrivò la notizia di Maradona fu davvero scioccante per noi, ma per tutto il mondo. Chiamai alla società che mi confermò la notizia, fu un duro colpo, scoppiai in lacrime. Uno come Diego ha fatto tanto per noi, è come uno di famiglia, non so come sono andate le cose, non entro nel merito ma poteva stare ancora qui con noi. La verità non la sapremo mai, a volte leggo le notizie e fanno fatica pure i familiari a saperlo. Lui è sempre nei nostri ricordi e non lo dimenticheremo mai”.
Fa parte di Napoli? “Sì, anche senza la statua o lo stadio, in ogni strada o nei bar c’è sempre la sua faccia, era più bello fargli vedere tutto questo da vivo, ma da lassù sarà orgoglioso di noi”.
Vivendo a Napoli sarebbe vivo? “Non avrebbe potuto girare per strada (ride, ndr), ma al di là di questo non cambiava per i napoletani la distanza, era con noi anche da lontano, in ogni intervista parlava di Napoli. Ancora oggi non capiamo come sia stato possibile, ma non possiamo entrare nel merito”.
Italia-Argentina tra due nazioni campioni? “Penso sia stata la sua mano, ci sarà la partita per questo trofeo e speriamo sarà un grandissimo evento”.