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Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha presentato in conferenza stampa la partita contro l’Inter“I tre punti sono sempre importanti. Affrontiamo una squadra che, dopo tutto quello che ha dimostrato, è la più forte al momento. Hanno fatto un lavoro straordinario e oggi si trovano in una posizione di vantaggio rispetto alle altre. Dobbiamo riconoscere i loro meriti: dirigenti, allenatore e calciatori hanno fatto un grande lavoro. Non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca prima di iniziare, ma ci giocheremo le nostre carte e poi vedremo cosa succederà. Sarà un test importante contro la squadra migliore, ed è fondamentale per valutare i nostri progressi. Non dimentichiamo che arriviamo da primi in classifica: può significare tutto o niente, ma l’obiettivo è restare in testa anche alla fine della partita. Lukaku? La sua crescita dipende dal miglioramento della squadra. Un singolo giocatore non è mai così determinante da cambiare il corso di una stagione. La squadra è la base di tutto e i singoli vanno esaltati all’interno di questo contesto collettivo. Se uno non segna ci chiediamo sempre il perché, ma è la squadra che deve progredire nel complesso. Sono fiducioso perché li vedo allenarsi ogni giorno, sono motivati a migliorare e mettono tanto impegno. Non è giusto ridurre tutto a un singolo giocatore e non lo è nemmeno nei confronti degli altri.

Lobotka? Conosciamo tutti il suo valore, non c’è bisogno di ribadirlo. Dobbiamo essere bravi a trovare soluzioni per sopperire a eventuali assenze. Gilmour ha fatto molto bene nelle ultime partite, non mi sentirete mai lamentarmi delle assenze. La rosa è stata creata per far fronte anche a qualche infortunio,ho fiducia in tutti i giocatori. Lobotka si è allenato da metà settimana, lo abbiamo gestito, ma sta bene e sarà a disposizione. Decideremo se inizierà da titolare o meno. La settimana è stata normale, abbiamo lavorato tatticamente, fisicamente e analizzato i video. Dopo una vittoria ci sono sempre cose da analizzare, figuriamoci dopo una sconfitta. Dobbiamo capire cosa non ha funzionato, quanto ha inciso la forza dell’Atalanta e cosa possiamo migliorare. 

Per mettere in difficoltà l’Inter, dobbiamo semplicemente giocare la nostra partita. Se pensiamo di andare a San Siro come sparring partner e aspettare di subire colpi, non è questa la nostra idea. Vogliamo confrontarci con i nostri valori e cercare di imporre il nostro gioco, perché credo che questo sia l’aspetto più importante per la nostra crescita. Il nostro percorso prevede più fasi e per raggiungere determinati obiettivi ci vuole tempo. È un cammino che richiede pazienza. Certo, ci sono molte cose da fare insieme al club e al presidente, ma non possiamo aspettarci che tutto si realizzi in un giorno”.