Frank Zambo Anguissa, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Radio CRC: “Gol a Udine? È una situazione che proviamo spesso in allenamento, come tante altre soluzioni. Sono felice di aver segnato, ancora di più perché è stato in una partita vinta. Quando gioco non penso tanto al gol, per me conta soprattutto il successo della squadra. Il centrocampista moderno deve essere completo e io cerco di fare tutto quello che serve. Il mister mi chiede di segnare di più, puntando a otto gol a stagione. Anche se non è la mia priorità, sono contento quando segno, ma il bene della squadra viene sempre prima. Genoa? Non vi posso dire che la partita di sabato sarà in un modo o in un altro, perché io mi preoccupo prima di quello che dobbiamo fare noi. L’importante è rimanere focalizzati sulle nostre giocate e sul piano tattico preparato con l’allenatore: è questo che può fare la differenza. Dobbiamo essere noi a indirizzare la partita. Il Napoli deve essere una squadra in grado di vincere contro chiunque, e sabato scenderemo in campo con l’obiettivo di ottenere i tre punti. Vieira? Lo stimo molto sia come uomo che come tecnico. L’ho conosciuto a Londra, quando allenava il Crystal Palace e mi voleva con sé. Mi piace confrontarmi con lui, ha tante idee interessanti ed è una persona eccezionale anche dal punto di vista umano. Sarà un piacere rivederlo sulla panchina del Genoa, ma ovviamente spero che vinceremo noi. È uno bravo.
Qual è la squadra più forte? La verità è che non guardo il calcio, lo vivo. Io gioco partita dopo partita, non mi interessa quello che fanno le altre squadre. Non ho visto le gare dell’Inter o dell’Atalanta: mi concentro solo sulle nostre partite e alla fine tireremo le somme. Mi preparo ai match studiando i video con il mister, niente di più. Conte mi chiede di non essere pigro. È un allenatore fantastico, non posso dire niente di diverso. Chiede sempre il 200% per le nostre prestazioni. Le richieste tattiche variano in base alla partita e agli avversari. Mi chiede di avere personalità, di lavorare bene tecnicamente. Bisogna avere la qualità giusta per fare quello che chiede l’allenatore: era così con Spalletti e lo è anche con Conte. Oggi mi ha detto di segnare di più e nella testa mi dico di fare quello che mi chiede l’allenatore. Il ruolo poi può cambiare partita dopo partita. Lobotka? Come persona lo apprezzo tantissimo: è calmo, non parla mai troppo e si comporta con la stessa sicurezza anche in campo. È uno che non ha paura di osare e ci troviamo a meraviglia, quasi senza bisogno di guardarci. È facile giocare con compagni di così grande qualità. Gilmour e McTominay? Per me sono due giocatori veramente forti e bravi ed anche per quanto riguarda l’aspetto umano sono ottime persone. Per me il lato umano è molto importante, dico sempre che dopo il calcio c’è la vita. Vengono da un altro campionato, Gilmour ha bisogno di giocare di più. Scott abbiamo visto che ha tanto qualità, può segnare tanti gol, aiuta sempre la squadra. Hanno la qualità per giocare al Napoli. Siamo una squadra in cui ci aiutiamo tanto tra di noi, anche chi gioca di meno”.