Dimenticare lo Spezia e rimuovere completamente lo scivolone interno. Il Napoli di Gennaro Gattuso ha il dovere di ripartire e farlo già dalla prossima chiamata in programma. Trasferta alla Dacia Arena di Udine per la formazione azzurra, intenzionata a sovvertire quanto accaduto allo stadio Maradona qualche giorno fa. La compagine friulana, dal canto suo, cerca punti per rimanere in una situazione di classifica tranquilla e avvicinarsi con anticipo alla salvezza.
Una gara da non sottovalutare per la squadra partenopea che, in questa parte iniziale di campionato, ha dimostrato di soffrire l’imprevedibilità delle medio-piccole. La densità difensiva, la consistenza nell’area di rigore e le ripartenze sono i punti di forza dell’Udinese. E, inoltre, per il Napoli ci sarebbe un altro dato impietoso nel confronto che riguarda prettamente lo scontro con i bianconeri: i precedenti. Infatti, il bilancio è fortemente negativo per i campani che, nelle 42 apparizioni in esterna in tutte le competizioni, ha collezionato soltanto 8 vittorie.
Sono 14 gli hurrà per i friulani e addirittura 20 i pareggi. Anche sul piano delle realizzazioni, il Napoli è indietro: 48 reti segnate contro le 61 incassate. In risalto c’è la pesante sconfitta dell’11 maggio 1958 per 7-0 in favore dei padroni di casa. Il successo più largo per il Napoli è lo 0-5 del settembre 2007 con la doppietta di Zalayeta e i timbri di Domizzi, Lavezzi e Sosa. Il pari che si è ripetuto di più è l’1-1, il punteggio è maturato in otto occasioni: una tradizione, dunque, di equilibrio.
L’ultima affermazione del Napoli a Udine è dell’ottobre 2018 con il tris che ha portato le firme di Ruiz, Mertens e Rog. La sconfitta più recente è della stagione 2015/16: 3-1 per l’Udinese con le marcature di Fernandes (doppietta, ndr) e Théréau. Il match è ricordato per l’espulsione di Higuain per eccesso di nervosismo. Il pareggio più fresco è quello del dicembre 2019 con il botta e risposta tra Lasagna e Zielinski.