Dries Mertens
, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport: “Segnare tanto, così De Laurentiis sarà costretto a tenermi. Più gol faccio e più lui capirà che varrà la pena farmi firmare. E poi ho l’asso nella manica: invece di andare in giro a buttare soldi, per compare un attaccante nuovo, gli concedo la possibilità di tesserare mio figlio. Ha un centravanti giovane, con una carriera lunga davanti a sé. Ed io non devo mollare né la casa, né tantomeno Napoli. Io sto qua. Ho un contratto con opzione a favore del club. Aspetto e poi si vedrà. So che esistono due strade, una è quella dell’addio. E so anche che nel momento in cui sarà inevitabile salutarsi, a casa Mertens piangeranno tutti, io, Kat, anche il bambino, mi creda. Io qui sono un uomo felice e lo è la mia famiglia. Ma bisogna essere realisti e pratici: il Napoli potrebbe non avere più bisogno di me, e spero non accada subito, però nel caso in cui questo si dovesse verificare, io tenderò la mano, sarò grato per avermi dato la possibilità di appartenere a questo mondo e di avermelo fatto apprezzare. Non dimenticherò un solo istante”.
Il belga, inoltre, si è soffermato sulla lotta scudetto e sulla sfortuna che ha perseguitato la squadra: “Guardi chi siamo: Koulibaly, Fabian Ruiz, Insigne e Zielinski nella loro fase più matura; un Di Lorenzo di cui sono innamorato, perché le gioca tutte; Rrahmani e Juan Jesus che sembrava – e ribadisco sembrava – dovessero essere le alternative al blocco titolare, che giocano a questi livelli; il ritorno di Ghoulam… Ci metta gli altri, poi: questo è uno squadrone, che però ha dovuto pagare un prezzo altissimo alla sfortuna. L’Inter è la più forte, sta avanti, ha un vantaggio, ma non è finita”.