Battute conclusive di un matrimonio inimitabile. Potrebbero essere le ultime settimane di Kalidou Koulibaly con la maglia del Napoli stampata sulla pelle. Le sirene europee generano rumore, per gli azzurri sarebbe arrivato il tempo della rivoluzione. Dunque, non soltanto Allan lascerà la brigata di Gennaro Gattuso. Ma anche il senegalese sarebbe arrivato al capolinea della sua esperienza al San Paolo. E il fortino di Fuorigrotta sta rischiando di perdere il colosso delle stagioni passate. Colui che ha impietrito il pubblico con recuperi fuori dal normale, galoppate a grandi falcate e una mentalità da vincente.
Il Manchester City e il PSG bussano alla porta costantemente. Il presidente Aurelio De Laurentiis, da buon padrone di casa, ha aperto ed ha ascoltato le offerte. Tutte rigettate ai mittenti fino a gennaio, quando la situazione sarebbe potuta mutare radicalmente. Al contrario, il Napoli ha scelto di aspettare la fine dell’altalenante campionato per prendere una decisione. Siamo giunti a quel bivio che si ramifica in due strade ben distinte: la permanenza in azzurro o la separazione definitiva. Koulibaly, dal canto suo, sarebbe propenso ad accettare il trasferimento per misurarsi con un’altra realtà e un calcio completamente opposto a quello italiano.
Servirà il cash per convincere il numero uno dei partenopei. Malgrado Kalidou sia reduce da una stagione complicata sul piano personale, il percorso in Campania è stato un costante crescendo. Certo, con Ancelotti non ha rispettato le aspettative mentre con Ringhio sembra aver trovato gli standard a cui i tifosi erano abituati. Ma il pericolo di una svalutazione futura sta costringendo la proprietà a valutarne l’addio. Il Napoli, nel contempo, si è cautelato con l’approdo di Rrahmani e non disdegnerebbe di acquistare un vero erede di KK.