Kiyine 3.0, Calò e Tutino: il mercato della Salernitana è in stand-by

Kiyine 3.0, Calò e Tutino: il mercato della Salernitana è in stand-by

Risultati scadenti, prestazioni altalenanti e un quinquennio da film horror. Il ritorno di Sofian Kiyine per la terza volta, il sogno (proibito, al momento) Giacomo Calò e l’estenuante trattativa per Gennaro Tutino. L’amichevole scialba con la Fermana e il triangolo con Sambenedettese e Matelica vinto con qualche patema. Per la Salernitana è uno di quei momenti da ricordare. Ma in maniera piuttosto negativa. Alla complessa situazione tra campo e mercato si aggiunge l’insofferenza di una piazza ridotta al minimo storico.

Il gruppo a disposizione di mister Fabrizio Castori è quantitativamente (e qualitativamente) non all’altezza. Disputare una Serie B con l’attuale rosa significherebbe partire dietro a tantissime squadre e fissare il paletto stagionale alla salvezza. Competere con l’organico in ritiro a Sarnano non sarà semplice. Certo, il campo è sovrano e nella lotta non sempre Golia sottomette Davide. Tuttavia, ci sarà bisogno di un mercato importante per riaccendere l’entusiasmo con la piazza ormai sopito da tempo.

Il patron Claudio Lotito e il direttore sportivo Angelo Fabiani stanno pensando all’avventura 3.0 di Kiyine in granata. Con l’acquisto di Fares, lo spazio per il marocchino si ridurrebbe sempre più: Inzaghi continuerà a valutarlo ad Auronzo di Cadore e soltanto al termine prenderà una decisione. Per Calò, ex centrocampista della Juve Stabia, la situazione si è complicata e la maxi operazione col Genoa sarebbe vicina alla fumata nera. Per Tutino del Napoli, invece, la questione resta spinosa.

L’intesa tra club è raggiunta da tempo, Castori preme per avere un interprete per il reparto offensivo. Ma l’inserimento del Lecce e l’idea di potersi giocare la promozione in Serie A stanno facendo vacillare l’attaccante. La Salernitana è obbligata a concludere i negoziati per non farsi trovare impreparata alla partenza del campionato. Un altro torneo anonimo accentuerebbe il malcontento della città.

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