Guido Pagliuca, allenatore della Juve Stabia, ha rilasciato una lunga intervista a TMW. Di seguit un estratto.
Salvezza virtualmente raggiunta, qual è il segreto per proiettarsi alla lotta playoff senza perdere la spensieratezza che vi contraddistingue da un anno e mezzo?
“Virtualmente non siamo ancora salvi, è un obiettivo importantissimo per tutti noi e festeggeremo soltanto quando ci sarà la matematica. Noi dobbiamo concentrarci sul lavoro individuale per migliorare nei singoli e nel collettivo. È l’unico modo per approcciarsi in modo corretto alle gare. Una prestazione fatta bene va oltre la salvezza o i playoff: a noi tocca dare il massimo a prescindere. Il focus deve essere quello del miglioramento. Credo manchino ancora 2-3 punti per essere più tranquilli”
C’è chi dice che aver mantenuto l’ossatura della C aggiungendo giovani affamati abbia influito positivamente su questo percorso super, chi invece dice che a gennaio si potessero aggiungere 2-3 pedine d’esperienza e di “nome” per puntare ancora più in alto. Qual è il suo pensiero?
“Sono felicissimo di tutti i ragazzi che ho a disposizione e delle scelte che abbiamo fatto. Il calcio non dà la controprova, preferisco soffermarmi sul presente e su tutto ciò che di bello stiamo vivendo in questi mesi così intensi. La certezza è che, assieme al direttore sportivo, ci siamo concentrati prima sull’uomo e poi sul calciatore. I valori morali fanno la differenza. È questo che ti permette di lavorare sul campo tirando fuori il meglio da ciascun calciatore. È un obiettivo che ci siamo prefissati dal primo giorno. Io sono contento di questa rosa e dell’organico”.
Quanto c’è di Pagliuca in questo biennio magico? Tutti i calciatori intervistati ci tengono a rimarcare che lei non è solo un vulcanico motivatore, ma anche un allenatore preparatissimo dal punto di vista tattico…
“Ringrazio i ragazzi per le belle parole. Penso di essere l’ultima rotella dell’ingranaggio. Prima ci sono i calciatori: sono loro che scendono in campo e che fanno la differenza. Voglio menzionare la società, la dirigenza, chi lavora nell’ombra mettendoci nelle condizioni di operare al meglio. Estendo i complimenti ai componenti del mio staff: attraverso studio ed esercitazioni funzionali alle caratteristiche dei calciatori e dell’avversario proviamo a fornire gli strumenti adatti per rendere al massimo. E devo dire che ho sempre ricevuto grande disponibilità da parte di tutti, si rema nella medesima direzione. È bello che un gruppo si riconosca nella nostra proposta di lavoro. Non voglio una Juve Stabia solo pensierosa, ma anche capace di scendere in campo con serenità e quel pizzico di incoscienza che serve sempre”.
Volata promozione, playoff e volata salvezza: se la sente di fare le carte al campionato?
“Il Sassuolo è ovviamente la favorita per il salto diretto di categoria, ormai il vantaggio è importante. Per il resto tutto in bilico, per la seconda posizione sarà un bel duello tra Pisa e Spezia e credo che durerà fino alla fine. Lo meritano entrambe, sono guidate da allenatori forti e le rose sono state costruite in modo intelligente. Esprimersi è sempre complicato. La Juve Stabia nei playoff? Non mi sono posto il problema, le ambizioni dei calciatori e dello staff fanno la differenza ma ora dobbiamo fare i punti che ci mancano per salvarsi. In basso vedo sorprese e risultati che ribaltano i pronostici. La sosta riporterà energie a tutte e 20 le contendenti, è utile per staccare la spina dopo tanti impegni gravosi sul piano psicofisico. Il Cosenza da noi ha fatto una buona gara, fummo bravi a portare gli episodi della nostra parte”.
Un parere su Lovisa, ds giovane e competente…
“Persona che stimo, c’è sempre stato rispetto dei ruoli e questo è fondamentale. Ha puntato moltissimo sulle risorse umane, sono contento di aver passato due anni bellissimi con lui. Ma anche il presidente è una persona di qualità che sta dando tanto alla squadra. Sono presenti, non ci fanno mancare niente nel quotidiano e nel lungo periodo. Merita questi risultati e il riconoscimento di tutta Castellammare”.