DaniloIervolino
, presidente della Salernitana, è intervenuto in occasione dell’evento MCL Inside the Sport a Coverciano. Diversi gli argomenti trattati dal numero uno granata, premiato come Dirigente dell’anno:
“Sono da poco nel calcio che è il gioco più bello del mondo, al contempo è l’industria più difficile perché secondo me deve ancora crescere. Il calcio italiano è un colabrodo e io ho una piccola ricetta: la sostenibilità. Bisogna controllare bene i conti perché tante volte si dice che è colpa dei presidenti o delle società, ma è colpa anche dei dirigenti, dei giocatori, dei controllori. È un ecosistema che va molto male e la tecnologia può aiutare. Spesso ci si dimentica del risvolto sociale, bisogna stare attenti alle parole. Ognuno pensa al proprio orticello, a prendere un milione o due milioni in più a discapito dell’altro, c’è una competizione feroce. Non c’è una sintesi di veduta nel fare le cose per il bene di questa industria, ma c’è un gioco con il coltello tra i denti a chi è più gorilla. La Lega sta perdendo solennità, è un consesso debole, poco aderente alle necessità del gioco e del campionato più belli del mondo. Le storie di calcio sono storie di uomini, si parla spesso e si toccano le corde dell’animo. L’esonero e la richiamata di Nicola sono stati dettati da dissapori momentanei e da una chiamata successiva in cui mi ha chiesto la fiducia in modo rivoluzionario, ma sommesso. La squadra poi si era stancata e quindi ecco Paulo Sousa, che è stato l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto per etichetta, visione, coraggio, modalità di gioco e grinta”.