Empoli-Napoli, le parole di Antonio Conte in conferenza stampa
Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha presentato in conferenza stampa il match di Empoli: “Siamo in una fase di lavori in corso, non potrebbe essere altrimenti dopo soli tre mesi, altrimenti si rischierebbe di sottovalutare tutto il percorso che abbiamo davanti in una fase di ricostruzione come la nostra. Tuttavia, c’è sicuramente la soddisfazione per il lavoro svolto. Stiamo lavorando tanto e con qualità, con un gruppo di ragazzi motivati e desiderosi di impegnarsi ed è questo ciò che conta maggiormente. Ho un gruppo disponibile, c’è voglia di intraprendere questo cammino e nei momenti di difficoltà dovremo essere tutti forti. Quando le cose vanno bene è molto più facile per tutti, ma so bene che durante questo percorso ci saranno momenti in cui sarà fondamentale essere forti di testa, di cuore e di carattere. Ho percepito troppa esaltazione, per fortuna torniamo a giocare. Sono stati quindici giorni in cui c’è stato un entusiasmo esagerato, ma sono passate solo sette giornate. Ci fa piacere ripartire da quella posizione, ma siamo pienamente consapevoli che la classifica è corta, in quattro punti ci sono molte squadre e dovremo essere abili a riprendere nel modo giusto. La pausa ci ha portato dei problemi: Lobotka è tornato con un fastidio al flessore, non è un guaio grave, ma va affrontato e gestito per recuperare. È un peccato perché stava giocando a livelli molto alti, ma sarà l’occasione per vedere Gilmour che ho detto più volte di aver penalizzato durante gli allenamenti. Siamo tranquilli e ho sempre sostenuto che per costruire squadre solide e durature, in grado di competere in questi tre anni, bisogna saper riempire le caselle con doppi titolari. Abbiamo appena iniziato. Dietro a Lobo c’è sicuramente un altro giocatore valido, dispiace per l’infortunio, speriamo che recuperi al più presto, ma abbiamo grande fiducia in Billy.
Empoli? Parliamo di una squadra che ha subito l’unica sconfitta prima della pausa, negli ultimi minuti e su un campo complicato, contro la Lazio all’Olimpico. È una squadra ben organizzata, con calciatori interessanti.Storicamente ho letto che Empoli è sempre stato un campo complicato, la storia va rispettata, ma bisogna essere pronti a scriverne di nuove, sapendo che sarà difficile a causa della loro forza. Hanno un allenatore capace che è anche un mio amico, sono felice che stia ottenendo soddisfazioni. Dovremo essere attenti. Pressione? La vivo come una responsabilità, il mio compito è riportare il Napoli a costruire una squadra solida e che possa ambire ogni anno a lottare per obiettivi importanti. Avverto questa pressione, ma poi capisco… Mi piace vivere la città e quando mi riconoscono nonostante il cappello e gli occhiali mi dicono ‘mister, lo Scudetto’, io rispondo ‘pazienza’. Le vittorie si costruiscono, non si improvvisano. Può capitare di vincere all’improvviso, ma ciò che posso garantire è la costruzione di fondamenta solide che possano durare nel tempo. Per il resto, dico pazienza, consapevole che l’obiettivo è rendere orgoglioso il popolo napoletano. Gilmour? Sa cosa deve fare, non si allena solo in questi due giorni, ma fin dall’inizio e come organizzazione cambia poco. Le sue caratteristiche sono molto simili a quelle di Lobotka. Se non ci fosse stato Gilmour, sarebbe stato diverso perché avremmo avuto un giocatore più forte fisicamente ma meno qualitativo o con meno personalità nel gioco. Una squadra forte e ambiziosa deve, nel tempo, trovare sostituti adeguati. Nel caso di Lobotka, parliamo di un giocatore particolare, unico, quindi la scelta di Billy è stata ben ponderata.
Neres? Vederlo oggi è come vedere un altro giocatore. Oggi David è un giocatore che mi mette in difficoltà, non lo nego. Vedendo alcune situazioni in questo momento, il dilemma è con Kvicha per via delle loro caratteristiche, qualità offensive e anche predisposizione al sacrificio, anche senza palla. L’equilibrio è alla base di tutto. Oggi, rispetto a un mese fa, David mi fa sentire più sicuro. Sarebbe pronto a giocare dal primo minuto, senza dubbio, e creare queste situazioni sarà il nostro obiettivo per il futuro. Abbiamo appena iniziato la ricostruzione, serve una sana competizione: tutti sanno che c’è qualcuno dietro pronto a prendere il posto se c’è un calo di forma. Questo è ciò che serve per riportare il Napoli a competere con le solite squadre di vertice. Lukaku? Sente molta responsabilità, forse troppa, da quando è arrivato. È concentrato, focalizzato, ogni tanto gli dico ‘fai ciò che sai fare’. Lui sposta gli equilibri, l’ho sempre detto: in ogni situazione e anche a livello numerico si vede che giocatore è e cosa può fare. Sta cominciando a stare bene sia fisicamente che mentalmente, deve avere la mente libera, la responsabilità è tutta mia. Deve stare sereno e fare ciò che sa fare: gol, assist, giocare per i compagni. Lui è un altruista, lo avete visto, forse anche troppo. Poi, insieme a Giovanni e agli altri giocatori più esperti, deve assumersi la responsabilità di essere un leader. Ma sta bene, è importante per noi”.