Real Forio-Pomigliano, è la vigilia del playout. Sanchez: “Il club merita la salvezza. Dichiarazioni post-Puteolana? Le ribadisco e vi spiego il motivo”

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Real Forio

e Pomigliano si affrontano domani pomeriggio allo stadio Calise per il playout del Girone A di Eccellenza: due risultati su tre a favore per la formazione biancoverde, la squadra di Guglielmo Tudisco deve vincere per assicurarsi la salvezza. Mister Carlo Sanchez, allenatore degli isolani, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa: “L’ultima è stata una buona prestazione, abbiamo vinto contro la Puteolana. Siamo stati sfortunati per i risultati esterni. Purtroppo se il calendario oggi prevede un playout, vuol dire che ce lo siamo meritati e lo affronteremo per vincere, per salvarci. È l’obiettivo minimo di questa società e domenica dobbiamo fare tutto il possibile per ottenere questo risultato perché lo meritano la proprietà, l’ambiente e la piazza. Il presidente ha fatto importanti sacrifici. Forio merita l’Eccellenza”.

Sulla squadra: “Ho visto motivazione. Non abbiamo altre occasioni, altre opportunità. Questa è l’ultima chance. Non volevamo arrivare alla partita di domenica, però ci siamo e dobbiamo assolutamente fare un risultato importante per conquistare la salvezza. I ragazzi sono motivati e carichi, è normale che dopo la partita con la Puteolana ci sia stata un po’ di tristezza e qualche ora di negatività. Ne abbiamo parlato, la negatività è passata e ora pensiamo con ottimismo alla gara con il Pomigliano. Sarà una partita complicata, difficile: verrà qui per ottenere la salvezza. Parliamo di una società storica, non dimentichiamo la tradizione storica degli avversari, come il Forio. Abbiamo tutta la voglia di fare una grande prestazione e portare questa salvezza a casa”.

Sulle dichiarazioni post-Puteolana: “Quello che ho detto, lo ribadisco oggi. Non ho accusato le squadre perché sappiamo tutti come sono i campionati, dalla Serie A alla Terza Categoria, sono ventitré anni che alleno e so come funziona il calcio. La nostra mancanza è stata qualche settimana prima, non l’ultima di campionato. Quello che ho detto, lo ripeterò ancora: oggi mi vergogno di partecipare ad un playout e di salvarmi con uno spareggio. Leggo commenti di allenatori, di giocatori e di gente soddisfatta di aver raggiunto un traguardo dove poi sappiamo benissimo che la loro società non aveva quell’obiettivo per le spese accumulate. La differenza è che io dico le cose in maniera molto sincera e senza ipocrisia, gli altri sono abbastanza ipocriti. Quello che ho dichiarato nell’intervista post-Puteolana, lo ribadisco. Il 12 maggio sono tre mesi che sono qui. Sono stati tre mesi in cui ho incontrato prima mio fratello e finisco con l’incontrare uno dei miei più grandi amici, Guglielmo Tudisco. L’anno scorso ho allenato il Pomigliano Femminile. Sono tutte combinazioni strane, particolari. Quest’anno è capitato un po’ di tutto: ho litigato, ho alzato la voce, ho fatto delle dichiarazioni un po’ eccessive, però fa parte del mio carattere, non riesco a trattenere quello che realmente sono. Credo che le persone vadano apprezzate per quelle che sono e non per la faccia che nascondono”.

Sull’importanza dei tifosi: “In queste settimane ho avuto tantissimo affetto dalle persone del posto. Ci siamo parlati, c’è stata unione. Il posto è piccolo e quindi ci incontriamo spesso. Quando sono qui a Forio, oltre alle due ore di campo, qualcosa devo fare. Invito tutta l’isola al Calise. Forio, Ischia, Barano, Lacco Ameno e Casamicciola sono tutti posti bellissimi: dovrebbe esserci un po’ più di unione e andare in un’unica direzione. Manteniamo quest’isola come unico punto di raccordo fra tutti. Uniamoci per il Forio e auguriamoci che l’Ischia faccia un grosso risultato a Roma e continui il suo ottimo cammino. Noi che siamo qui dobbiamo essere uniti. Deve esserci identità ischitana: cerchiamo di essere raggruppati. Solo quando sei sul posto capisci le difficoltà che ci sono ad allenare nei luoghi come l’isola”.

Cosa dirà Sanchez ai suoi ragazzi? “Dirò di divertirsi. Il calcio non è vita o morte, non è una guerra. È agonismo, primeggiare sull’avversario. È un divertimento. Sappiamo che ci sono investimenti importanti e passione, il calcio è una combinazione di fattori. Dobbiamo divertirci, andare in campo e fare una prestazione importante e uscire col sorriso a fine partita, parliamo solo di quello perché dobbiamo essere ottimisti”.