Di Somma: “Lavorare ad Avellino un sogno, retroscena su Marcone e Braglia. Rimpianto? Non aver mandato via…”
SalvatoreDiSomma
, ex direttore sportivo dell’Avellino, è intervenuto ai microfoni di Tifare Avellino è uno stile di vita. Diversi gli argomenti snocciolati dal dirigente che ha così parlato della sua avventura in biancoverde:
“È stato sempre il mio sogno venire a lavorare ad Avellino come direttore sportivo. In venti giorni feci una squadra adeguata per salvarci. Con Capuano facemmo bene ma uscimmo ai playoff con la Ternana. Con Braglia non dovevamo vincere il campionato. A ottobre si fece male Forte, io blocco Marcone che era svincolato. Ci fidammo di terze persone di prendere poi Leone che non conoscevamo. Squadra smantellata? Costruimmo un gruppo per il 3-5-2, Braglia durante il ritiro mi disse che voleva provare il 4-2-3-1 e quindi presi giocatori per questo modulo. Poi la squadra non fu rivoluzionata, ma prendemmo qualche elemento come Kanoute e Di Gaudio a fine mercato.
Noi non abbiamo mandato via nessuno. Anzi abbiamo rifiutato offerte importanti per Dossena, Carriero e Aloi. Forse abbiamo sbagliato qualche innesto, ma rifarei la scelta di Scognamiglio che subì un grave infortunio alla caviglia. Monte ingaggi dei calciatori? Ho letto che ho fatto babà, io i babà li mangio, mi piacciono ma nient’altro. Ad Avellino ho avuto paura che qualcuno potesse attaccarmi, mi sento più avellinese di tanti avellinesi. Voglio tornare sereno, a passeggiare. Non ho dissanguato la famiglia D’Agostino. Parisi? Operazione da 650mila euro più il 10% sulla futura rivendita. Non c’è nessuna clausola entro due anni che io sappia. Braglia? Rapporto speciale, ho grandissima fiducia in lui ma il lavoro è lavoro. Dopo Monterosi pensammo di sollevarlo, ma poi fu una scelta della società di continuare. Un rimpianto? Quello di non essere riuscito a mandare via 2-3 giocatori che hanno devastato lo spogliatoio.
Cosa non ha funzionato? Credo che l’errore gravissimo sia stato dopo il Foggia dove penso che l’Avellino abbia perso tantissimo anche a livello di immagine. Mancata conferma di Capuano? Non l’ho decisa io. Auguro il meglio a De Vito, abbraccio De Napoli. Giovanni D’Agostino? Era sempre con me, anche con le trattative, gli ho insegnato qualcosa, l’ho fatto crescere visto che nel calcio era nuovo”.