Il Quarto riparte con un nuovo logo e una rivoluzione. Con un lungo comunicato, la società ha fatto il punto in vista della prossima stagione sportiva:
“Lunga vita al calcio popolare, lunga vita al Quartograd, lunga vita ai nostri colori!
Un’altra trasformazione, un’altra avventura, perché chi prova a cambiare le cose affronta mille difficoltà e compromessi ma resta sempre uguale a se stesso. Noi siamo nati Quartograd, siamo il Quartograd e saremo sempre il Quartograd. Il Quartograd ce l’abbiamo tatuato addosso, per il Quartograd trascuriamo gli affetti e il lavoro, per il Quartograd andiamo avanti nel segno dei nostri valori.
Perché ci chiamiamo Quarto 2012? Perché nelle cose che facciamo ci crediamo. L’anno scorso abbiamo tentato la strada della fusione con un altro progetto ed è nato il Quarto Afrograd. Oggi quel progetto non c’è più e il calcio popolare è tornato a essere soltanto patrimonio quartese. Ma tornare a chiamarci Quartograd significava cancellare quell’esperienza, cancellare le emozioni provate l’anno scorso, la salvezza al cardiopalma, le ore di sacrificio e lavoro di noi tutti. Ci chiamiamo Quarto come la città che amiamo e che da sempre difendiamo (dalle discariche, dal covid, da chiunque pensi di trasformarla in una periferia). E abbiamo il 2012, perché quel 26 di giugno resta la data indelebile nei nostri cuori!
Perché il nuovo logo? Perché negli anni il Quartograd è cresciuto, non è più soltanto nostro. Perché abbiamo visto le gradinate piene di anziani quartesi che imprecavano per una traversa, perché siamo entrati nei bar e abbiamo sentito per caso degli sconosciuti che parlavano della partita, perché ci siamo accorti di essere la squadra di tanti. E quindi i martelli Quartograd, a difesa dei lavoratori, degli immigrati, dei discriminati, degli emarginati: i martelli del sudore. Il pallone di cuoio, il simbolo della nostra battaglia contro lo sport commerciale, contro le stelle miliardarie, contro i biglietti che costano come un gioiello. E poi la Fescina, simbolo della città e orgoglio quartese.
Ripartiamo insieme popolo rossoblù, con grinta e ideali. Come sempre e per sempre… stile e paese”.