Cessione diretta, fondi e trust: la multiproprietà oscura Salerno e la Salernitana
Meno dieci giorni alla deadline fissata dalla FIGC. Oltre non è possibile andare. Urge trovare una soluzione per non rovinare quanto di buono fatto nell’ultima stagione. Il caso Salernitana è all’ordine del giorno. Per dirla tutta, è all’ordine di ogni giorno. La stampa nazionale si è scatenata, la Federcalcio non perde occasione per parlarne e le società avversarie mirano ad approfittarne. Nel contempo, Claudio Lotito – sostenuto dal cognato e socio Marco Mezzaroma – lavora per aggirare qualsiasi ostacolo e permettere alla Bersagliera di partecipare al massimo torneo italiano. Quello ambito, sognato, conquistato e meritato. Sul campo e non nei tribunali attraverso ricorsi o stratagemmi vari.
Il cuore di uno spogliatoio coeso e lo straordinario lavoro di Fabrizio Castori hanno permesso alla città di vivere la favola. Eppure, dopo un mese dalla conquista della Serie A, Salerno vive nel limbo. In attesa di conoscere quale sarà il destino e il futuro del Cavalluccio. E mentre ci si arrovella tra cessione diretta, fondi esteri e trust, la Salernitana e i suoi tifosi trascorrono ore di angoscia e di incubo. Perché lo spettro che parla di mancata iscrizione è pronto a materializzarsi e distruggere l’umore della piazza. Dalla festa e dalla gioia dello scorso 10 maggio al futuro incerto con il 25 giugno cerchiato sul calendario di ogni tifoso granata.
Non mancano i responsabili della situazione venutasi a creare. Dapprima il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, che oscilla tra l’articolo 16 bis delle NOIF e la possibilità di applicazione del trust rispettando determinati paletti. Dichiarazioni continue e contradditorie che lasciano varie interpretazioni alla questione multiproprietà. Poi il tira e molla del presidente della Lazio con acquirenti e potenziali tali sulla cifra per la vendita. Una somma, quella fissata, tutt’altro che congrua tenendo conto del livello del settore giovanile, delle strutture sul territorio e di una rosa ricca di prestiti.
Sotto la bandiera della coerenza e della sofferenza ci sono sempre loro. I tifosi salernitani che, malgrado anni bui, non riescono a godersi pienamente la promozione. Quel traguardo lontano oltre due decenni e che è stato oscurato dalla situazione societaria. Salerno manda giù bocconi amari ogni giorno, dalle fake news alle pungenti frasi degli addetti ai lavori. In trepidante stand-by pur di conoscere il destino della Salernitana. Di mezzo, chi fantastica su un ipotetico fallimento e chi promuove l’esclusione dei granata dalla prossima vetrina di Serie A. E nel frattempo chi davvero tiene alla maglia, dal pubblico al gruppo-squadra, tiene botta e attende che l’ansia svanisca.