cavese, maiuri

Vincenzo Maiuri, allenatore della Cavese, ha commentato in conferenza stampa il pareggio contro il Messina“Occasione sprecata? Sono d’accordo. Se vogliamo ambire a qualcosa di più importante rispetto a una salvezza dai playout, che era poi l’obiettivo societario, abbiamo dimostrato di essere una squadra che non può fare questo. È inutile girarci intorno: siamo questi. Abbiamo buttato via una grande occasione per fare qualcosa di positivo per il club e anche individualmente per i giocatori. L’allenatore sono io, chiaramente il primo responsabile sono io. Perché? Perché non sono la persona adatta per cercare di fare qualcosa di più importante rispetto a una salvezza, e questo è quello che ha detto il campo. Punto. Non c’è altro da dire. È inutile continuare a girarci intorno. Se una squadra ha l’ambizione di vincere la partita, una volta sul 3-1 la partita la vince. Se non l’ha vinta, chi è che c’è davanti alla squadra? L’allenatore. Andiamo avanti così, accontentiamoci e vediamo almeno di raggiungere l’obiettivo minimo che ancora non è stato raggiunto. Io oggi sono incazzato nero, va bene? Con me stesso, in primis, perché non ho fatto capire l’importanza di questa partita spartiacque. Messina sottovalutato nel primo tempo? Assolutamente no. Perché se uno va a vedere la rosa del Messina, si rende conto del valore che ha. È nato un primo tempo sicuramente insipido, non da Cavese, ed è una cosa fastidiosa perché le partite si impostano e si indirizzano anche con approcci diversi. Poi abbiamo avuto la capacità di andare sul 3-1. Una volta che vai sul 3-1, non puoi prendere quei gol lì.

Bisogna lavorare sulla voglia di avere un ruolo importante all’interno di questo campionato. Se uno si accontenta, allora lasci stare e resti a casa. Non possiamo buttare via una vittoria così! Dopo un primo tempo inguardabile, riusciamo in 12-13 minuti a rimettere la partita sui binari giusti e poi… subito di nuovo giù! Allora vuol dire che c’è qualcosa che non va. E se c’è qualcosa che non va, la prima cosa che non va è la mentalità dell’allenatore. L’allenatore non va bene, perché non riesce a trasmettere cosa significhi una partita spartiacque e cosa voglia dire fare un campionato diverso rispetto a quello che si pensava all’inizio. A Foggia andremo a giocare rimodulando un po’ già da domani, cercando di ritrovare le energie giuste per affrontare una partita che ci deve vedere protagonisti, ci deve vedere diversi rispetto ad alcuni frangenti di questa partita. Voglio vedere una squadra che, se deve subire gol, li subisce, ma non con questa facilità! Noi, a volte, sembriamo voler fare il Real Madrid… Ma qui siamo in Serie C! Dobbiamo mantenere gli equilibri giusti. Se manteniamo gli equilibri, possiamo ancora fare qualcosa di importante da qui alla fine. Ma sta all’interpretazione e all’aspetto mentale. Ricordiamoci che una squadra gioca per come pensa, non pensa per come gioca. È molto importante. La qualità del pensiero fa una squadra forte. La somma della qualità del pensiero di tutti quelli che scendono in campo rende la squadra forte, meno forte o scarsa. Questo è il calcio, dalla Serie A alla Terza Categoria. Con Fella squadra più sbilanciata? Fella è entrato sullo 0-1 e abbiamo fatto 3-1. Quindi non vedo questa situazione qua. Ha qualità di pensiero, ha qualità di corsa, è un giocatore che sta sempre nella partita. No, Fella non c’entra nulla con i gol subiti. Le coperture le ha fatte. C’erano altre situazioni dove dovevamo fare meglio”.