Cavese, Logiudice: “Vincere non è mai facile, questo il mio consiglio per la Serie C. Sul cambio in panchina…”
Pasquale Logiudice
, direttore sportivo della Cavese, ha rilasciato un’intervista a Virgilio Sport. Di seguito un estratto: “È chiaro che vincere un campionato in qualsiasi categoria non è mai facile. È stato abbastanza emozionante, per certi versi anche inaspettato, per la partita in cui è arrivato, contro il Sarrabus. Non ci aspettavamo altri risultati, quindi siamo stati colti di sorpresa, però finalmente è terminata questa stagione e siamo tutti contenti. Quando si vince un campionato, ci sono sicuramente cose più positive che negative. Ancora di più quando lo vinci con quattro giornate d’anticipo. Tante cose sono andate per il verso giusto, ma ci sono anche cose che potevano essere fatte meglio, sotto tutti i punti di vista. Noi dovevamo costruire una squadra competitiva, anche se tutti ci davano per favoriti. Ma come ho sempre detto, c’erano anche altre società che avevano fatto anche qualche investimento in più e avevano rose importanti. Siamo orgogliosi di aver vinto un campionato in una piazza che non vinceva un campionato da 18 anni. Nel confrontarmi con la società, ho compreso che il presidente manifestava sempre delle perplessità, perché secondo lui stava vivendo la stessa situazione che aveva vissuto l’anno scorso. Mi riferiva sempre che era stato sempre indeciso se tenere o meno l’allenatore, fino al rimpianto di non averlo cambiato. Se poi mi pone più volte questo problema, cosa che io non avevo vissuto, si è dovuto fare una scelta. E in quel momento si è virato su un allenatore che conosceva la piazza.
Il mio rapporto con i tifosi è stato molto professionale, anche perché non sono uno che trasmette forti emozioni. Non sono la persona che si aggrappa alla rete, per intenderci. Non riesco a trasferire forti emozioni, ma c’è sempre stato grande rispetto. Però, vedere tutta la tribuna piena al ritorno dalla trasferta che ci ha regalato la promozione, dopo la delusione dello scorso anno, mi ha trasmesso una forte emozione, perché veder gioire così tante persone è sempre molto bello. Serie C? Oggi ti vai ad approcciare ad una categoria che è molto difficile, quindi quello che mi sento di consigliare a questa società e al presidente è di strutturarsi, come società, facendo un passo alla volta. Prima di pensare in grande, bisogna consolidarsi in questa categoria. Il girone C è stato sempre il più difficile della Lega Pro. Basti pensare agli investimenti fatti da Avellino e Benevento, ma lo stesso Crotone, il Catania stesso. Il Catania, che ha dominato il girone interregionale solo lo scorso anno, ha fatto un mercato importantissimo e forse soltanto contro il Messina ha scongiurato i playout, evitando di lottare per non retrocedere. Paradossalmente, ha vinto la Coppa Italia di categoria e stava lottando per evitare i playout. E i loro investimenti non sono lontani da quelli di Avellino, Benevento e Crotone, eppure era lì a vedere i fantasmi di una lotta per la retrocessione. Ci sono poi esempi del genere in tutte le categorie, pensando allo Spezia in Serie B. C’è sempre il problema dietro l’angolo, ecco perché parlavo di consolidamento della categoria e di strutturarsi in Serie C”.