Casasola: “Salerno è casa mia. Spero di scrivere pagine importanti con questa maglia”

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Tiago Casasola

, terzino della Salernitana, ha parlato nel consueto appuntamento granata ‘Box to Box’: “Mi sarebbe piaciuto continuare a studiare, ma ho intrapreso un’altra strada. Spero di essere sulla strada giusta per crescere, fare bene e magari scrivere qualche pagina di storia con la maglia della Salernitana. Inizi? Ho cominciato all’Huracan, ero molto giovane. Poi sono passato al Boca e dopo sono arrivato qui in Europa. In Argentina c’è tanta passione per il calcio, ci aiuta tanto perché la realtà in Sud America è molto complicata. Similitudini tra Argentina e Italia? Si, la passione per il calcio è molto simile. Giocare con l’Arechi pieno è come ritornare ai tempi del Boca o della Nazionale. Differenze? Il calciato italiano è fisico come quello argentino, ma è più tattico. Fulham? Sicuramente non è stato facile. Il cambio Argentina-Inghilterra è stato importante, perché la vita è totalmente diversa. Poi avevo 18 anni, soprattutto i primi mesi che non conoscevo bene la lingua, il clima e il calcio diverso, sono stati duri. È stata comunque un’esperienza che mi ha permesso di crescere. Roma? Conoscevo l’interesse della Roma, perché Sabatini mi voleva sin dai tempi del Boca. Però mi hanno mandato sempre in prestito, non ho avuto modo di vivere l’ambiente. Trapani? Ho segnato il primo gol e ho anche rimediato il primo rosso. Resta la soddisfazione di aver segnato in un campo importante come quello dello Spezia, in un momento in cui avevamo bisogno di punti. Alessandria? Non siamo riusciti a vincere il campionato. Dovevamo dominare, ma il calcio è strano. A gennaio poi decisi di passare alla Salernitana. Playout contro il Venezia? È stata una partita particolare, dopo dieci giorni è venuto a mancare mio padre. È stato devastante per me e la mia famiglia, avevo un rapporto speciale con lui. Scendere in campo con questo lutto era un peso speciale, poi per come si è sviluppata la partita è stata ancora più dura. È stata un’impresa di tutta la squadra. L’errore più grande che ho commesso a Salerno è stata la litigata con un tifoso dopo la partita contro il Cosenza, ne approfitto per chiedere nuovamente scusa. Con la tifoseria, la città, mi sono sempre identificato, mi sento a casa. Cosenza? Sarò sempre grato a loro, mi hanno preso in un momento di difficoltà. Non giocavo da parecchi mesi alla Lazio, fortunatamente ho contribuito ad ottenere la salvezza. Ritorno alla Salernitana? Non ci ho pensato un momento, con tutto il rispetto per il Cosenza. La Salernitana è casa mia, scrivere una pagina importante di storia con questa maglia sarebbe bello. Castori? Il mister dà fiducia a tutti quelli che scendono in campo. La fiducia bisogna ripagarla in campo, sudando la maglietta e dando il massimo. Una delle cose più importanti è avere un gruppo solido. Noi ci conosciamo da qualche anno, conosciamo la piazza che è una delle più importanti in Italia. Avversario che temo? Rispettiamo tutti. La B è un campionato difficile. Sulla carta le più forti sono le retrocesse dalla A e il Chievo. Tutte le partite però vanno giocate. Obiettivi? Riuscire a giocare, fare bene e dare una gioia a tutta la piazza”. 

Fonte Foto: U.S Salernitana