Il Benevento di Pippo Inzaghi ritrova il sorriso in quel di Firenze dove, con una gara tatticamente perfetta, incamera la terza vittoria della stagione e, cosa più importante, riesce a mettere dietro di sé in classifica ben 6 squadre.
Inutile girarsi intorno, a questo punto della stagione e avendo già affrontato squadre come Inter, Roma, Napoli, Fiorentina, i 9 punti raccolti sin qui dal Benevento sono oggettivamente molti.
3 vittorie in 8 incontri, per una formazione come quella sannita fresca neopromossa in massima serie, sono tante, dando anche la dimostrazione di non aver perso quel carattere da “corsaro” che ha caratterizzato la passata stagione tra i cadetti. 2 delle 3 vittorie raccolte sino ad ora infatti, sono frutti di exploit esterni su campi non propriamente facili come quello di Genova e appunto il Franchi di Firenze.
VIAGGIO RIPRESO, MA E’ DECISIVO CONTINUARE A NAVIGARE A VISTA
Il match vinto ieri contro la Fiorentina però non deve far (nuovamente) montare la testa a nessuno.
Non devono farlo i calciatori, che nelle prime 4 giornate avevano raccolto i complimenti dell’Italia calcistica per ciò che erano stati capaci di far vedere in campo e che nelle ultime settimane, gara con lo Spezia ivi compresa, si erano troppo cullati sui complimenti ricevuti sciolinando prestazioni da censura. Non deve montare la testa ad Inzaghi che, finalmente, ha capito che con l’equilibrio tra i reparti, l’essere coperti e compatti nei momenti topici dell’incontro, a maggior ragione con avversari come la Fiorentina di Prandelli, riesce a regalare più soddisfazioni di una gara arrembante come quella dell’Olimpico contro la Roma o come il match perso al Bentegodi contro l’Hellas Verona. Non bisogna dimenticare chi si è e da dove si proviene.
LA FORZA DEL GRUPPO STORICO
Il match disputato al Franchi ha inoltre lanciato un ulteriore segnale importante agli stregoni. Il Benevento ha giocato e vinto schierando dal primo minuto ben 9/11 della squadra di B, ad esclusione di Glik e Ionita arrivati durante la finestra di mercato estiva. Questo vuol dire che Inzaghi può contare su di un “vecchio zoccolo duro” capeggiato da Perpa Hetemaj, splendido protagonista ieri e assoluto migliore in campo, che ha voglia, cattiveria ed entusiasmo per fare bene anche in Serie A. E’ su questo che il tecnico deve fondare la basi della salvezza, una salvezza che, è bene ricordarlo, vista soprattutto la forza ed il blasone delle più dirette concorrenti concorrenti (Bologna, Torino, Udinese, Fiorentina, Genoa), dovesse arrivare è di per sé un miracolo per una piazza come Benevento.
GLI UOMINI CHIAVE
Raggiungere la permanenza in massima serie non sarà un’impresa facile e qui una grande mano può e deve arrivare dagli uomini chiave, con una vera esperienza alle spalle.
Un nome su tutti, Gianluca Lapadula. Anche ieri nello scorcio di gara giocato, il peruviano ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche per essere il vero uomo di punta della formazione di Pippo Inzaghi. Ha i tempi ed i movimenti da attaccante puro di Serie A e se riuscisse a migliorare i numeri della passata stagione a Lecce, dove l’attaccante ha messo a segno ben 11 reti (in massima serie, per una squadra che si deve salvare, scusate se poco…), allora si che la strada verso la permanenza in massima serie diventa più facile da percorrere. Lapadula è un acquisto mirato e perfettamente funzionale al progetto salvezza messo in piedi da Oreste Vigorito, un qualcosa che sicuramente mancava nel corso della prima storica apparizione in massima serie di 3 stagioni fa.
Ora testa all’incontro terribile, difficile, di sabato pomeriggio quando alle ore 18:00 al Ciro Vigorito scenderà in campo la Juventus di un certo Cristiano Ronaldo…