Vigorito-Carli benevento

Marcello Carli

, nuovo direttore tecnico del Benevento, è stato presentato presso la Sala Stampa dello stadio ‘Ciro Vigorito’: “Sono molto felice. Vigorito mi ha chiamato in un momento difficile per entrambi. Vengo da una esperienza negativa, mi sono assunto le responsabilità e non ho mai cercato scuse. Cercavo un posto che avesse certe caratteristiche, perché io ho determinate caratteristiche. Questo non vuol dire che farò bene, ma sicuramente ho roba positiva da tirare fuori. Allenatore? Abbiamo affrontato il tema in modo leggero. Ho un nome in testa, voglio gente che veda Benevento come qualcosa di straordinario come me. Voglio un ragazzo giovane ed entusiasta, ma ovviamente deve essere bravo e ci deve piacere. Da qui al 29 agosto un allenatore si trova. Il Benevento, comunque, non deve avere il problema dell’allenatore, in tanti verrebbero di corsa. Calciatori? Ho ascoltato i ragazzi e ho parlato con i procuratori. Qualche calciatore lo vorremo cambiare, poi ci sono i problemi dei contratti. Siamo convinti di sostituire quattro-cinque nomi, gli altri vedremo. Campionato importante e sostenibile? Fare proclami diventa difficile. Ho sempre trovato questi discorsi sterili. Noi siamo il Benevento, un club che negli anni ha fatto qualcosa di straordinario. Il club viene da una retrocessione, ma è stato un esempio importante. Bisogna ripartire, veniamo da una situazione particolare e bisogna dare un’identità forte al club. Dobbiamo far ritornare la gente allo stadio e farla divertire: questo è il primo step da non fallire. Non conosco la Serie C? Non conoscevo nemmeno la B quando ho iniziato, e nemmeno la A. Al quinto anno di massima categoria ho fatto più danni del primo. La Serie C non la seguo da tanti anni, ma non ho assolutamente paura. Andremo su campi difficili e non vedo l’ora di andare. Quando ho incontrato il presidente c’era ancora la possibilità di agguantare la salvezza, ma avevo detto che sarebbe molto difficile. La categoria non cambia nulla, io volevo solo le emozioni per accettare e Vigorito me le ha fatte trovare. Difficoltà peggiore? Non sono difficoltà, ma problematiche che sapevo ci fossero. Ci sono degli strascichi per la retrocessione. Ora bisogna trovare la persona giusta, sarà importante non sbagliare il condottiero e metterlo in condizione di rendere. La scelta del mister è la cosa che mi tiene più in ansia. Agostinelli? Per me era giusto cambiare. Abbiamo apprezzato il lavoro ed è stato il primo a saperlo. 

Giovani? Ho avuto ad Empoli Tavano e Maccarone che hanno reso ancora più forti i ragazzi giovani. Non esistono giovani o vecchi, ma calciatori di livello morale, fisico e tecnico. Qui può restare anche qualche giocatore esperto, ma solo se ha entusiasmo. È soddisfacente vedere un giovane crescere, ma bisogna anche sapere aspettare. Tutti parlano di Empoli. Lì se perdi 5 partite non si fa alcun dramma sportivo. Senso di appartenenza? In testa ho l’ultimo anno, so di aver sbagliato e mi sto portando dietro questo. Avrò fatto un buon lavoro se darò un’anima a questa squadra. Dal punto di vista dei risultati difficilmente farò meglio di quello che ha ottenuto il presidente. Siccome ha perso qualcosa per strada, il mio obiettivo sarà dare un’anima, altrimenti avrò fallito. Manfredini? Vogliamo proporgli di rimanere. È un calciatore che ha qualità tecniche e morali. I calciatori, come detto, li ho solo ascoltati. Per ora sono entrato con tranquillità, devo prima capire e vedere. Bisogna capire chi ha veramente le motivazioni, sicuramente con quattro-cinque il rapporto lavorativo sarà interrotto”.