Avellino, Tito: “Ho scelto una piazza storica e vincente, con Braglia posso crescere”

Avellino, Tito: “Ho scelto una piazza storica e vincente, con Braglia posso crescere”

Il pareggio subìto in rimonta non ferma l’Avellino che si sta preparando in vista del prossimo incontro casalingo, in programma l’8 novembre. Allo stadio Partenio-Lombardi, dopo lo stop forzato del week-end per l’assenza del Trapani, arriverà il Catanzaro, in quello che è considerato uno dei match più interessanti del nono turno. Nel frattempo, è tempo anche di conoscere i nuovi arrivati nell’ambiente biancoverde. Il laterale sinistro Fabio Tito, intervenuto ai microfoni dei colleghi di Prima Tivvù, ha rilasciato interessanti dichiarazioni. Di seguito un breve estratto.

Sulla scelta: “Ho voluto fortemente Avellino, diciamo che fossi arrivato prima sarebbe stato meglio per tutti. L’importante però è che adesso sono qui e sto lavorando tutti i giorni per rimettermi al massimo della forma. La trattativa è stata lunga ma la mia volontà è sempre stata quella di venire ad Avellino. C’erano stati accostamenti con il Foggia ma avevo chiesto al mio agente solo se c’era la possibilità di giocare in Irpinia e quindi non ho valutato altro”. 

Ancora sulla decisione di accettare il biancoverde: “È una piazza storica, importante, vincente, ambiziosa, con una società all’avanguardia e sicuramente la Serie C a questa piazza sta molto stretta. Le ambizioni della società si sono combaciate con i miei obiettivi. Sono dove ho sempre voluto”.

Sullo stop al calcio: “Sono cresciuto nelle giovanili del Napoli, poi a 18 anni, alla fine di un percorso. Avevo visto che dopo tanti sacrifici fatti, non volevo continuare a gravare sulle spalle della mia famiglia e quindi se non avessi trovato una squadra avrei mollato. Mio padre mi accompagnava da Castellammare a Napoli tutti i giorni. Avevo fatto la scelta di mollare, sono stato fermo 4-5 mesi e stavo lavorando, aiutando la famiglia con molta umiltà. Poi un giorno l’allenatore Matarrese mi fece rientrare facendomi allenare nella Scafatese in Eccellenza e da lì sono rinato, nel ruolo di terzino”.

Sui tifosi: Io penso che il desiderio di tutti sia quello di giocare con i tifosi, davanti a una bolgia, a tanta gente che ti sostiene. Con i tifosi in campo cambia tutto. La spinta che ti danno, anche fuori casa, è importante. Senza tifosi è come se fossero sempre partite di allenamento o amichevoli”.

Sul sogno: “Non vorrei dirlo, magari arrivare almeno in Serie B con questa maglia. Chiaro che l’obiettivo di un calciatore sia arrivare in Serie A, ma per ora ti dico la Serie B con i lupi, poi si vedrà”.

Su Braglia: “È uno che ti dice le cose in faccia e non lo scopro certo io. Sul campo lo conosciamo tutti, parlano i fatti, ha vinto 4 campionati di C e quindi che cosa gli si può dire, parlano i fatti per lui. Ha lanciato tanti giocatori e con un mister del genere puoi solo crescere e ambire ad altri traguardi”. 

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