Ripartire. Giorni di stop, di snervante attesa e di scenari che cambiano. L’Avellino vuol riprendere a correre. A farlo sul manto verde e in classifica, dove la distanza dalle avversarie sembra incolmabile. Lo spirito di rivalsa, per alcuni risultati altalenanti e difficoltà apparentemente insormontabili, spinge i biancoverdi a sfidare una rivale storica. Nella tana dei Lupi, infatti, arriva il Catania. Un match che richiama il passato, quello fatto anche di categorie superiori. Perché irpini e siciliani si sono affrontati in tutte le leghe professionistiche.
Sono 15 i precedenti allo stadio Partenio-Lombardi tra campani ed etnei. Per il primo confronto bisogna tornare addirittura alla seconda metà degli anni ’40. Nella stagione sportiva 1948/49 le due squadre si divisero la posta in palio. Fu l’annata del clamoroso scandalo che colpì ambedue: dal ricorso avverso per il Catania all’aggancio (con conseguente vittoria, ndr) in vetta dell’Avellino, passando per la decisione della Lega Calcio di invalidare il girone meridionale.
Il successo dei biancoverdi giunse nell’incrocio successivo del dicembre 1973, con una vittoria di misura. La striscia di hurrà andò avanti per altre tre partite (tra cui un match di Coppa Italia) e venne interrotta dal pareggio a porte inviolate della stagione 1983/84 in massima serie. Il primo colpo esterno degli Elefanti è l’1-2 maturato a cavallo del nuovo secolo nel campionato di Serie C1. Pirotecnico, invece, quanto accaduto nell’ultimo appuntamento tra le formazioni sopracitate in terra irpina.
Gara d’esordio del Girone C di Serie C della scorsa stagione. Al Partenio approda un Catania scatenato che s’impone con il risultato di 3-6: la doppietta di Di Piazza e le reti di Lodi, Welbeck, Mazzarani e Bucolo spingono i siciliani ai tre punti. A nulla servono le marcature di Albadoro e di Di Paolantonio (doppietta, ndr) per i padroni di casa. Dunque, il prossimo testa a testa servirà ai Lupi per il riscatto. Gli ospiti, al contrario, proveranno a replicare la performance dell’ultima volta.
Fonte foto: Il Corriere dello Sport