Avellino, Miceli: “Ho commesso degli errori, mi prendo la responsabilità. Sul clima…”
Una brutta sconfitta quella contro il Bari che ha accentuato il malumore della piazza. La situazione ambientale ad Avellino, malgrado la squadra sia a soli tre lunghezze dal terzo posto, non è delle migliori. Il capitano Mirko Miceli, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con la Vibonese, ha analizzato il momento del gruppo: “Veniamo da una brutta partita e una brutta prestazione, come ha detto il mister dopo il match. C’è amarezza e delusione, dobbiamo reagire e l’unico modo per farlo è contro la Vibonese dando una risposta concreta sul campo. Leggerezza nelle ultime partite? Sono episodi che in campo succedono e pensi a come sia possibile, come avvenuto sul secondo gol. Sul primo gol c’era un fallo enorme, non ci siamo spiegati nemmeno noi gli errori commessi. Nel calcio si può sbagliare, bisogna trarre insegnamenti dagli errori e guardare avanti”.
Sul clima della piazza: “Il tifoso ha il diritto di dire quello che pensa e prova, dopo una partita così contro un avversario sentito. Non volevamo fare quella figuraccia, nessuno voleva che la partita andasse così. Gli episodi ci hanno condizionato. Bisogna trarre beneficio da queste gare e riprendere la marcia, farlo subito altrimenti si fa fatica. Fascia da capitano? Oltre la fascia da capitano che deve essere un vanto qui ad Avellino, la differenza la fa la maglia che si indossa. Il colpevole non è mai il singolo, si perde sempre in undici. Gli errori risaltano agli occhi della gente, ognuno deve prendersi le responsabilità, accettare le critiche e migliorare per andare avanti. Non possiamo buttare all’aria quanto di buono fatto fino ad oggi”.
Sull’atteggiamento: “Con la Ternana avevamo preparato e affrontato la partita in una certa maniera, a Bari abbiamo provato a prenderli alti. Ci sono stati degli errori individuali che ci hanno condizionato, ciò non deve succedere. Bisogna far sì che questi errori non ci condizionino tutta la partita. Tifosi? Sappiamo cosa vuol dire avere i tifosi vicini, allo stadio e all’ingresso in campo con l’incitamento. Un coro o un applauso fanno la differenza, così come i fischi. Bisogna però fare il nostro, trovare motivazioni e ripartire”.
Sull’involuzione, Miceli risponde: “Mi fa piacere la critica costruttiva perché vuol dire che all’inizio ho fatto vedere qualcosa di buono. Sono consapevole degli errori commessi, è il mio lavoro. Lo riconosco, non voglio trovare scuse o alibi. Ho fatto qualche errore che un giocatore della mia esperienza non può fare. Mi metto a disposizione del mister e della squadra, vado avanti prendendomi le mie responsabilità a testa alta sempre”.
Sulla Vibonese: “Pensiamo a questa partita importantissima, siamo a tre punti dal terzo posto. Dobbiamo vincere in qualsiasi modo avvenga, per l’anno nuovo torneremo carichi e vedremo quello che bisogna fare. Chi sarà il vero nemico domani? La Vibonese sta facendo un buon cammino, sarà una partita tosta e non semplice. Noi dobbiamo andare in campo e combattere, non ci sono altre soluzioni”.
Miceli, infine, parla dello striscione: “Anche i più giovani sanno il peso di questa piazza e della maglia. Sappiamo tutti cosa rappresenta giocare qui. Il confronto è stato costruttivo all’interno dello spogliatoio, cercheremo di dare ancora di più”.