Avellino-Catania 1-2: non basta Maniero, al Partenio è festa etnea

avellino, giugliano

Avellino-Catania 1-2 (49′ aut. Miceli, 60′ Pecorino, 89′ Maniero)

Prosegue il momento poco felice dell’Avellino, battuto a domicilio dal Catania dopo la sfilza di rinvii che ha costretto i biancoverdi a un lungo stop. Gli irpini, senza vittorie da quattro incontri, non sono mai sembrati in partita. Molto meglio i siciliani, più tonici e volitivi e anche concreti nella ripresa.

Braglia ritrova Maniero, al rientro dalla squalifica, ma l’attaccante parte dalla panchina: in campo Bernardotto e Santaniello con Fella in veste di rifinitore. Il Catania risponde con una mediana folta e la coppia Reginaldo-Pecorino in avanti.

La prima frazione vede l’Avellino tenere di più il pallone, ma le idee tra i biancoverdi scarseggiano. Più pungenti e pericolosi appaiono gli ospiti, che minacciano la porta irpina con Rosaia, Maldonado, Silvestri e Pecorino (provvidenziale su quest’ultimo il salvataggio di Leoni in chiusura di tempo).

La ripresa si apre subito col vantaggio etneo: cross di Welbeck dalla destra e intervento goffo di Miceli, che spedisce alle spalle del proprio portiere. Braglia inserisce Maniero e Tito, ma l’Avellino sembra scosso dall’infausto avvio di ripresa. La reazione irpina è nulla e il Catania arriva al raddoppio al quarto d’ora con Pecorino, che di testa capitalizza una grande azione sull’asse Welbeck-Biondi. Welbeck è il più brillante tra gli etnei, in giornata di grazia, e un suo spunto in collaborazione con Reginaldo manda quasi in porta Pecorino.

I siciliani gestiscono a piacimento l’inerzia del match contro un Avellino inesistente, ma il terzo gol non arriva e alle porte del 90′ giunge improvvisa la rete che riapre i giochi, tra l’altro bellissima, di Maniero. Il Catania smarrisce improvvisamente tutte le certezze costruite in una partita intera e l’Avellino, senza più nulla da perdere, si getta in avanti. Nonostante gli affanni eccessivi dei minuti di recupero per il Catania, tuttavia, il risultato non cambia più e Braglia è ancora alla ricerca del suo Avellino oggi smarrito e tardivo.

Formazioni:

AVELLINO (3-4-1-2): Leoni; Nikolic, Miceli, Dossena; Ciancio, De Francesco, Silvestri M. (8′ st Rizzo), Burgio (20′ st Tito); Fella; Bernardotto, Santaniello (20′ st Maniero). A disp.: Pizzella, Mariconda, Bruzzo. All.: Braglia.

CATANIA (3-5-2): Confente; Silvestri T., Claiton, Zanchi; Calapai (28′ st Albertini), Rosaia (18′ st Biondi), Welbeck, Maldonado, Pinto; Reginaldo (28′ st Sarao), Pecorino. A disp.: Santurro, Della Valle, Noce, Vrikkis, Piovanello, Manneh, Emmausso, Panebianco. All.: Cristaldi.

Arbitro: Feliciano di Teramo.

Ammoniti: 19′ pt Calapai (C) , 28′ pt Miceli (A) e 25′ st Dossena (A) per gioco scorretto, 32′ st Maldonado (C) per comportamento non regolamentare, 1′ st Braglia (All. Avellino) per proteste.

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