Alla scoperta – Alessio Dionisi: l’allenatore che stuzzica De Laurentiis
Il futuro di Gennaro Gattuso sulla panchina del Napoli, a prescindere dalla qualificazione o meno in Champions League, appare ormai segnato. Difficilmente il tecnico calabrese e Aurelio De Laurentiis troveranno l’accordo per proseguire un rapporto lavorativo giunto ormai alle battute finali. Da mesi sono molteplici i nomi degli allenatori accostati al club azzurro: Spalletti, Benitez, Sarri, De Zerbi, Juric, Italiano, Fonseca, Allegri e Dionisi. Nelle ultime settimane Spalletti sembrerebbe il prescelto, anche se c’è un profilo che stuzzica la fantasia del numero uno della Filmauro: Alessio Dionisi.
GLI ESORDI E L’IMPRESA AD IMOLA
Dionisi, prima di poter calcare campi importanti, ha fatto una vera e propria gavetta. La sua prima esperienza da tecnico è stata sulla panchina dell’Olginatese, sua ultima squadra da calciatore. L’avventura, però, non è positiva e termina con l’esonero. Al Borgosesia e al Fiorenzuola mette in mostra le prime idee interessanti, ma è all’Imolese che la sua carriera da allenatore ha una svolta. I grifoni, sotto la guida di Dionisi, nella stagione 2018/2019, raggiungono insperatamente i playoff di Serie C per la prima volta. Spareggi poi terminati con la sconfitta in semifinale per mano del Piacenza.
LA CHIAMATA DEL VENEZIA E LA PROMOZIONE IN SERIE A CON L’EMPOLI
Il suo calcio propositivo attira le attenzioni del Venezia, reduce da una stagione travagliata in Serie B, conclusasi con la sconfitta nei playout contro la Salernitana e con il conseguente ripescaggio per il fallimento del Palermo. L’annata in laguna è positiva sia dal punto di vista dei risultati che del gioco espresso. L’esperienza veneta può essere considerata di diritto il punto di svolta della carriera di Dionisi, perché ha contribuito a guadagnare la chiamata dell’Empoli. La promozione ottenuta in Serie A con i toscani è solo l’apice di una macchina perfetta che ha costruito con grande lavoro. Sin dalle prime battute, infatti, l’Empoli ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto alle avversarie.
FILOSOFIA DI GIOCO
Il 4-3-1-2 è il marchio di fabbrica dell’allenatore nato ad Abbadia San Salvatore (Siena). L’Empoli cerca sempre di costruire l’azione dal basso con qualità, velocità e verticalità. Importante, se non fondamentale, sono gli inserimenti delle mezz’ali e il ruolo del trequartista. In quest’ultimo caso è essenziale Bajrami, intuizione di Dionisi che da esterno lo ha dirottato dietro le punte. Inoltre, il gioco verticale è aiutato dal continuo movimento delle punte, le quali offrono al portatore di palla sempre soluzioni diverse.
SULLE ORME DI SARRI?
Dionisi, con tempistiche differenti, sta ripercorrendo le orme di Maurizio Sarri. La scuola di pensiero, fatta di scambi veloci, gioco offensivo, predominio del campo a cui si aggiunge anche la capacità di tirare fuori il meglio da ogni calciatore, è un elemento che accomuna i due. Oltre l’Empoli e la filosofia di gioco, il Napoli potrebbe essere l’altra componente che può accomunare Dionisi e Sarri. La dirigenza partenopea più di un pensiero l’ha fatto, l’Empoli però difficilmente si priverà del suo condottiero. In qualsiasi caso, la Serie A si appresta ad accogliere un allenatore che ha tutte le carte in regola per imporsi ad alti livelli.