Marco Valentini, direttore sportivo della Salernitana, è intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore, Pasquale Marino. Queste le sue parole:
“Voglio ringraziare Breda, che in un momento molto difficile per la squadra ci ha dato una mano importante. Si è trovato in una situazione complessa e ha lavorato con grande impegno, mettendo tutto se stesso per sistemare molte cose in poco tempo. Nonostante la classifica complicata, ha dato un contributo prezioso al percorso di crescita del gruppo. La decisione dell’esonero nasce dalla valutazione che il lavoro, pur positivo, non fosse del tutto completo. Con gli innesti di gennaio avevamo trovato un buon equilibrio difensivo, ma mancava una reale crescita sul piano offensivo.
Nelle ultime partite, nonostante prestazioni solide, siamo mancati davanti. Il nostro obiettivo resta la salvezza e per raggiungerla abbiamo ritenuto necessario un cambio, scegliendo un allenatore capace di dare un impulso soprattutto alla fase offensiva. Per questo è stato scelto mister Marino: ha una carriera importante, è un tecnico completo, molto preparato nella costruzione del gioco offensivo.
La scelta è stata condivisa con tutta la società, come è sempre stato. Il contatto con Marino l’ho gestito personalmente: si è preso del tempo per riflettere, poi mi ha richiamato per confermare la disponibilità. Lunedì ci siamo risentiti e sono andato a prenderlo a Roma. Anche stavolta, come sempre, c’è stato un confronto continuo all’interno del club: la parte tecnica aveva il compito di trovare la persona giusta da inserire al momento giusto.
Perché abbiamo agito diversamente rispetto alle parole dopo il derby? Se un direttore sportivo, alla vigilia di un derby, mette pubblicamente in discussione l’allenatore, allora meriterebbe che gli venisse tolto il patentino. Nel mio ruolo è mio dovere proteggere e difendere il gruppo squadra. Dopo il derby con la Juve Stabia ho semplicemente fatto una precisazione, ricordando che come sempre la proprietà avrebbe valutato la situazione. Non potevo certo puntare il dito contro staff tecnico o calciatori: fa parte delle responsabilità del mio lavoro. Sono una persona sincera, ma espormi pubblicamente comporta anche, in certi momenti, dover ‘annebbiare’ un po’ le acque dal punto di vista strategico.
Possiamo salvarci direttamente, ai playout o retrocedere. Quando sono stato chiamato il 27 dicembre, sapevo che l’obiettivo era uno: evitare la Serie C. Fin dalla prima conferenza ho detto che aprile sarebbe stato decisivo, con cinque scontri diretti su sei partite. E ci siamo arrivati ancora in corsa. Quanto alle difficoltà offensive, il mio approccio con gli allenatori è sempre stato basato sul dialogo. Poi, ovviamente, le scelte spettano a loro e si assumono le responsabilità. Io faccio il direttore sportivo, non l’allenatore.
Breda l’ho chiamato intorno a mezzogiorno e mezza, quasi tre ore prima dell’allenamento. Mi sembra un comportamento corretto. Da quando sono qui, lui era solito presentarsi al centro sportivo con largo anticipo, già dalle 8-9 del mattino, per motivi suoi personali. Non posso certo impedirgli di andare in palestra. L’allenamento era alle 15: sentirsi a mezzogiorno non è mancanza di rispetto. Il suo lavoro iniziava nel pomeriggio. Le ultime quattro partite ci hanno dato una vittoria col Modena, un pari a Bari e buone prove contro Palermo e Juve Stabia, anche se con poca incisività davanti. Era il momento di decidere.
Per quanto riguarda me, credo che un direttore sportivo andrebbe valutato almeno dopo un paio d’anni. Oggi tutto corre più veloce, ma un giudizio serio richiede una stagione intera. Io ho fatto solo una sessione di mercato, subentrando, a gennaio. Il bilancio si farà a fine campionato, a prescindere dalla classifica. Ci confronteremo con la proprietà. A dicembre eravamo ultimi, e quella squadra non l’ho costruita io. I processi fatemeli il 10 maggio. Se pensavate che ci saremmo salvati con due mesi di anticipo, è un altro discorso. Oggi sento analisi che reggono poco: non è una mia litania. Durante la settimana potete scrivere ciò che volete, informare o anche disinformare”.