Andrea Langella, presidente della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione A Tutto Stabia su Canale 8, rilasciando alcune dichiarazioni:
“Come società Juve Stabia, abbiamo sempre puntato sulla sostenibilità, seguendo la strategia del ‘si può fare’. Il progetto è nato cinque anni fa e questo è il sesto anno. È un percorso bellissimo ed entusiasmante, che mi appassiona tantissimo. Dopo tanti sacrifici e sfide, siamo finalmente in Serie B. Abbiamo attraversato momenti di buio totale e di grande tristezza, dalla retrocessione al ritorno in Serie C, affrontando una situazione debitoria che ci ha costretti a investire diversi milioni di euro per risanarla. È stato fatto un grande lavoro di squadra, tutti insieme. Avevo preso un impegno con i tifosi e oggi possiamo dire di aver raggiunto un’oasi felice, come avevo promesso. Con serenità, abbiamo costruito una squadra solida, con elementi straordinari, e ora ci troviamo su un palcoscenico importante, sia a livello nazionale che internazionale.
Monte ingaggi? Bisogna considerare anche una percentuale ulteriore da aggiungere per la tassazione, oltre ai premi di fine anno. Siamo orgogliosi del lavoro svolto perché è stato portato avanti nel rispetto della sostenibilità. Un club come il nostro deve puntare alla continuità e alla stabilizzazione della propria struttura. Per riuscirci, è fondamentale trovare persone disposte a condividere questo tipo di progetto, un mister e un direttore sportivo motivati a sposare questa causa. Abbiamo raggiunto un equilibrio, non solo in termini di budget, ma anche per quanto riguarda gli stipendi. La nostra rosa di 30 giocatori ha una media salariale quasi uniforme, creando così un equilibrio anche a livello sociale, che contribuisce al benessere di tutti. Chi sceglie di aderire a questo progetto deve farlo con spirito di sacrificio. A fine anno i premi sono tanti e per noi sono un obiettivo importante. Lo scorso anno li abbiamo raggiunti tutti, il che ha comportato un fuori budget.
Per quanto riguarda Brera Holdings, negli ultimi due anni abbiamo cercato con forza un partner che potesse darci una mano. Abbiamo accettato la proposta di questo gruppo americano, dando vita a una partnership. Con il closing previsto per il 31 marzo, raggiungeranno il 51,80% delle quote. In casa Juve Stabia ormai si parla inglese un giorno sì e uno no. L’approccio sta cambiando anche a livello internazionale: il fondo, quotato in borsa, si sta muovendo molto, e in questo mese il lavoro con loro è particolarmente intenso. È stato un processo lungo e meticoloso, che ci riempie d’orgoglio e dà lustro al club. Oggi siamo in una situazione abbastanza tranquilla e serena, e possiamo proseguire il nostro lavoro con continuità.
Stadio? Il Comune di Castellammare vorrebbe pubblicare un bando entro un anno per assegnare la concessione ai privati. Si tratta però di un impianto vecchio, obsoleto e fatiscente. I primi investimenti furono fatti per le Universiadi, poi sono stati aggiunti i sediolini e infine sono stati effettuati ulteriori interventi per adeguarlo alla Serie B. Il rapporto con l’attuale amministrazione è buono, ma ci vergogniamo di disputare le partite in uno stadio che può ospitare soltanto 300 tifosi ospiti. Ci sono tifoserie che si spostano in 2000-2500 persone, e questa situazione penalizza sia la squadra che la città e le attività commerciali. Poteva essere un’opportunità di rinascita. Oggi mi viene detto che è in programma una concessione, ma parliamo comunque di un impianto senza parcheggi e in condizioni pessime. Una situazione del genere è inaccettabile: mi sembra un’offesa alla società. A volte sembra quasi che la Juve Stabia dia fastidio. È una mancanza di rispetto per i sacrifici fatti”.