Ignacio Lores Varela, ex calciatore dell’Avellino, ha annunciato il suo addio al calcio dopo la gara disputata tra il Taranto e la Turris. Intervistato dai colleghi di Tuttomercatoweb, il centrocampista ha spiegato i motivi:
“Fisicamente avrei potuto continuare a giocare, ma mentalmente avevo bisogno di altri obiettivi e nuovi sogni. Sentivo dentro la voglia di cominciare un nuovo percorso. Farò l’esame da direttore sportivo, una figura che mi ha sempre appassionato. Cosa ho pensato al termine della gara? A tutti gli anni della mia carriera. Dall’arrivo a Palermo in Serie A da ragazzino ad oggi. Ho ripensato a tutti i momenti, ai miei ex compagni, i direttori, gli allenatori incontrati. Ma ho ragionato con il cuore: ho dato tutto, era il momento giusto per dire basta.
Cosa è successo dopo Taranto-Turris? Ho fatto un discorso a fine partita, alla squadra e al mister. Mi è dispiaciuto smettere perché uno quando inizia a giocare pensa che non smetterà mai. Lascio due anni di contratto, mi sono sentito parte di una famiglia. Ma guardandomi dentro ho capito che non avevo altro da dare. Futuro? Vorrei iniziare un percorso da direttore sportivo. È una figura che mi è sempre piaciuta per come viene interpretata in Italia, sia per il modo di gestire che di guardare il calcio.
Modello? Giorgio Perinetti. È storia, tradizione, vittorie. Per lui parlano i campionati vinti. L’ho vissuto da vicino in più occasioni, da Palermo a Siena fino ad Avellino. È un modello da seguire, il sogno per il futuro è diventare un direttore di grande livello come lui. Ho avuto modo di apprezzare anche Pierfrancesco Strano a Siena ed Avellino al fianco di Perinetti: un altro dirigente che ama lavorare nell’ombra e fare i fatti, andando alla ricerca di calciatori senza troppe luci della ribalta”.