Cavese, il vice presidente Piscitelli: “Ecco perché c’è stato il cambio in panchina. Sulle trasferte dei tifosi…”

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Angelo Piscitelli, vice presidente della Cavese, è intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione di mister Maiuri. Queste le sue parole

“Non è circostanza, ma è doveroso e sentito fare un ringraziamento a mister Di Napoli. L’anno scorso, in corsa, si è assunto una responsabilità importante perché quando abbiamo immaginato di cambiare, sostituendo mister Cinelli, eravamo primi a +7. Di Napoli, con umiltà, dedizione e impegno, si è assunto la responsabilità di accettare l’incarico e di farci poi vincere in maniera trionfale il campionato di Serie D, riportando la Cavese in Lega Pro con una vittoria sul campo dopo 18 anni. Grazie al mister per le emozioni uniche che ci ha regalato. Con lui c’è anche un rapporto di stima. In questo momento c’è un sentimento contrapposto: da un lato c’è il dispiacere per l’esonero, dall’altro c’è la consapevolezza e la certezza di aver fatto la scelta giusta. È un ritorno a Cava per mister Maiuri, abbiamo subito verificato la sua impronta. Oltre ad essere una grande persona, è un grande lavoratore. Si è messo fin da subito a disposizione dei ragazzi assieme allo staff tecnico.

Contrariamente a quello che si possa immaginare e anche ai fatti che oggi non ci danno ragione, noi non siamo dei mangia-allenatori. Abbiamo cambiato Cinelli e Di Napoli probabilmente in momenti dove non c’era la necessità di fare un cambio o un passaggio di consegne. Abbiamo deciso in questo modo perché il presidente, io e chi ci accompagna in quest’avventura, abbiamo percepito anche questa volta l’impossibilità di chiudere in maniera serena il campionato. Quest’anno abbiamo un solo obiettivo, ovvero la salvezza. La salvezza della Cavese non passa soltanto da mister Maiuri e dai suoi collaboratori, ma anche dai piedi dei calciatori e dalle mani di tutti. Uniti possiamo raggiungere l’obiettivo. C’è bisogno di pazienza, di serenità e di fiducia nei confronti di una rosa tanto giovane quanto competitiva”.

Il vice presidente continua

“Oggi i risultati non ci hanno dato ragione, ma non in termini numerici perché siamo in linea con il percorso che abbiamo tracciato. Abbiamo dei punti in meno e questi sono dettati da un po’ di fortuna che non è girata a nostro favore. Siamo sicuri di aver fatto un buon lavoro in estate, da qui a gennaio mister Maiuri verificherà se ci sono le condizioni per migliorare ancora di più la rosa. Siamo sempre pronti a fare il nostro ruolo. Abbiamo dato un’altra volta una certezza ai tifosi di Cava. La proprietà ha a cuore la Cavese, è presente ed è sempre sul pezzo. L’obiettivo principale è far fare alla Cavese il percorso che abbiamo in mente. Programmiamo il futuro e speriamo di avere ragione quanto prima rispetto anche ai risultati sportivi.

Tifosi in trasferta? Siamo abbastanza convinti che non è proprio tutto giusto quello che è capitato alla nostra tifoseria. L’anno scorso, in tutte le trasferte in cui i tifosi ci hanno seguito, è come se avessimo giocato sempre in casa e questo ha fatto la differenza. Con tanta pacatezza e serenità ci stiamo impegnando nelle opportune sedi a far capire che la nostra è una tifoseria calda, ma non violenta. Scontiamo diciamo la pena di un retaggio e di qualche considerazione passata, ma sappiamo bene che dobbiamo raggiungere quest’obiettivo che è fondamentale anche per i risultati. Ora che c’è stato anche il cambio al vertice dell’Osservatorio, abbiamo sicuramente nuove figure alle quali andare a spiegare le nostre rimostranze e a far capire come la tifoseria sia maturata. Poi ci sono degli inciampi, quello di Latina è l’esempio lampante, non aiuta, ma non siamo gli unici. Chiediamo che le regole vengano rispettate perché siamo i primi a rispettarle. Questo vale anche per le reti. Anche qui abbiamo fatto delle ingenti spese e degli adeguamenti al sistema di videosorveglianza affinché le reti venissero tolte sia nei distinti sia in Curva. Questo accadrà perché è un impegno che abbiamo preso, siamo convinti di poterlo raggiungere. Non decidiamo le tempistiche, ma crediamo che chi dovrà decidere capirà”.