La trasferta di Picerno mette a nudo i limiti dell’Avellino di Pazienza

Pazienza avellino

Alla vigilia della trasferta di Picerno, pochi avrebbero immaginato di vedere un Avellino così in difficoltà. In 90 minuti di gioco, i lupi hanno palesato tutti quei limiti che, già nella scorsa stagione, avevano impedito loro di competere fino in fondo per un posto in Serie B, lasciando strada alla Juve Stabia. La rete di Pagliai ha segnato l’inizio di un crollo totale, con l’Avellino che si è letteralmente sciolto come neve al sole. Al termine della sfida, lo stesso allenatore Pazienza non ha nascosto la delusione: “Nel primo tempo il match è stato abbastanza equilibrato. Nella ripresa, dopo il gol, abbiamo avuto un crollo mentale ingiustificabile. Questo staccare la spina è una cosa che poche volte in carriera, anche da calciatore, mi è capitato di vivere”. 

Contro il Picerno del nuovo corso Tomei, privo di Murano passato nel frattempo al Foggia, quasi tutti i giocatori irpini hanno deluso. Iannarilli, pur essendo stato all’altezza nelle prime fasi del match, ha commesso errori evidenti nelle prime due reti subite. Rigione e Frascatore sono apparsi lenti e impacciati, incapaci di contenere gli attacchi avversari. Il centrocampo è rimasto in ombra e non è riuscito a prendere in mano le redini del gioco. In attacco la scelta di puntare su un Patierno lontano dalla migliore condizione fisica si è rivelata poco convincente. Col senno di poi, non si può non criticare la scelta di lasciare in panchina Gori, che, una volta entrato, ha realizzato un gol e creato più occasioni di qualsiasi altro compagno in meno di mezz’ora. Ora, i biancoverdi dovranno essere capaci di trarre insegnamento da questa pesante sconfitta. È necessario che la squadra ritrovi compattezza e e soprattutto quella lucidità mentale che è mancata a Picerno, per evitare che questa sconfitta diventi il preludio a una stagione deludente.