Avellino, la Curva Sud alza la voce: “Resteremo in silenzio contro le restrizioni”
Lungo comunicato della Curva Sud dell’Avellino a poche ore dal debutto ufficiale in Coppa Italia contro la Juve Stabia. Di seguito la nota dei tifosi biancoverdi:
“Il girone C di Lega Pro, con gli innumerevoli casi di trasferte vietate o di partite a porte chiuse, risulta essere con buone probabilità quello che fa registrare il dato più elevato in termini di restrizioni ai tifosi. Se ci limitiamo solo al nostro Avellino, cinque sono le volte in cui non abbiamo potuto garantire il nostro supporto lontano dalle mura amiche, mentre tre sono le volte in cui gli ospiti non hanno potuto mettere piede al Partenio Lombardi.
Sebbene gli ultimi anni siano stati caratterizzati da leggi speciali, repressione, tessera del tifoso, fidelity card e chi più ne ha più ne metta, la storia sembra ripetersi. Non appena si alza l’asticella del rischio, invece di impegnarsi a garantire il regolare svolgimento degli eventi, si preferisce partire con i divieti del caso”.
Il comunicato prosegue
“Noi ci siamo rotti i c*****ni di tutto ciò. Abbiamo atteso e non abbiamo mai intrapreso grosse iniziative in questa direzione. Abbiamo sbagliato, perché certe malsane abitudini non sono cambiate e i nostri sogni di tornare ad un pallone più a misura di tifosi sono svaniti. Chiediamo alla nostra gente di capire le nostre motivazioni, condividendo magari anche la nostra veduta, perché un calcio così fa male a tutti e non solamente agli Ultras.
Un calcio così fa male anche alle società, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi categoria. Anche queste ultime, secondo noi, dovrebbero smuovere le coscienze e pretendere con maggiore forza che si dia spazio ai propri tifosi, facendo in modo che a questi ultimi venga riconosciuta la sacrosanta libertà di seguire la propria squadra su e giù per lo Stivale.
CI AVETE ROTTO IL CALCIO… SENZA GLI ULTRAS NON C’È PARTITA”.