langella nola

Il presidente del Nola, Giuseppe Langella, è intervenuto in conferenza stampa e ha fatto il punto sulla questione stadio, sull’addio di alcuni calciatori e sui prossimi sviluppi sportivi:

“Sono qui a rivolgermi alla tifoseria per quanto riguarda la conferenza pubblica che c’è stata venerdì scorso con il sindaco e con qualche vertice del Comune. A distanza di una settimana, tutto tace. Rispetto il primo cittadino come persona e come istituzione, ma si è rivelato ciò che sapevo. Questa città ha bisogno di calcio e va rispettata, dopo una settimana vedo che tutto tace. Il sindaco è stato chiaro. Se non ci sarà qualche evento eccezionale, penso che Nola non avrà mai uno stadio, al momento. Nessuno parla più, noi andiamo avanti per la nostra strada.

Il numero uno ha fatto capire che i tempi sono lunghi, non è una priorità. Mi dicono che ci sia stato un bando andato deserto, senza nessuna richiesta. Siamo qui e cerchiamo di fare calcio. Faccio un appello ai cari tifosi e amici del pro-stadio, da oggi in poi è un argomento su cui non dirò più nulla. Non sprecherò più tempo. Se loro voglio continuare, possono farlo ma senza il mio appoggio perché vorrebbe dire negare l’evidenza. Per me il Nola giocherà a Casamarciano, domani non lo sappiamo.

Voglio rassicurare inoltre sulla questione squadra. Stiamo costruendo una buona rosa, cercando di vincere sul campo questo campionato. Sono ancora più convinto perché, in questa settimana, sono successe delle cose che mi fanno cadere le braccia, nel vero senso della parola. Forse non sono abituato a questa categoria. Nella vita esistono gli uomini. Non voglio offendere nessuno, purtroppo è capitato a casa mia.

Alcuni calciatori hanno firmato un contratto a fine maggio, ma le liste si aprono a luglio. Noi siamo una società solida e strutturata. Hanno firmato un contratto, si sono fatti le foto con l’amministratore e con il direttore sportivo, agenti che hanno avuto le proprie procure. Dopo trentacinque giorni, sono venuto a sapere che hanno scelto un’altra squadra. Per me quando si firma un contratto, è legge. Bisogna essere uomini e professionisti, esistono i rapporti e il rispetto verso una piazza. Vogliamo gente motivata perché deve essere un anno vincente.

Ho seguito la possibilità di prendere un titolo di Serie D, penso però che vincere sul campo, soprattutto nell’anno del Centenario, credo sia la cosa più bella che possa esistere. Mi piacciono le sfide, ho sposato questo progetto in Eccellenza ed è giusto riportare questa piazza nelle categorie che merita”.