Casertana

Pomeriggio di presentazioni in casa Casertana. Il direttore sportivo Trevor Trevisan e l’allenatore Manuel Iori sono stati presentati alla stampa.

Manuel Iori

“Ringrazio il presidente, la sua famiglia e il direttore per avermi concesso questa opportunità. Il presidente, prima, ha detto: ‘Caserta non si rifiuta’; era impossibile non salire su questo treno. Io e Trevor siamo alla prima esperienza, ma siamo due persone ambiziose, abbiamo fame, e questo è un punto di partenza. Capisco le perplessità, sarà poi il tempo e il campo a dire se avremo avuto ragione. Spero di rappresentare bene questa piazza importante, passionale, che l’anno scorso ha ottenuto qualcosa di straordinario. Spero che quest’entusiasmo si possa cavalcare. L’unica cosa che mi sento di promettere è che lavorerò duro per questi colori. Sono convinto che potremo toglierci diverse soddisfazioni se avremo le giuste motivazioni e riusciremo a trovare le persone giuste. Cosa mi ha spinto ad accettare Caserta? È irrinunciabile. A volte si fanno scelte di pancia, parli con una persona e vai. Qui c’è stata sia la pancia che la testa, perché c’è un progetto dietro. Ho dei valori e spero che questi valori vengano riflessi anche nella scelta dei giocatori. Se non metti prima l’uomo, fai fatica a costruire. Il sentimento che prevale è la responsabilità verso la famiglia D’Agostino, verso una piazza che ha una grande storia e verso tifosi speciali. Sistema di gioco? Abbiamo chiaramente un modulo in testa. C’è un blocco importante che mi piacerebbe mantenere e poi inserire quelle pedine per completare la rosa. Sono legato più ai principi che al modulo. In questo momento stiamo lavorando sul 4-2-3-1, credo sia il modulo che si sposi perfettamente al mio modo di vedere il calcio e alle caratteristiche dei calciatori. La mia capacità dovrà essere quella di far rendere al meglio i giocatori. Mi piacerebbe avere una squadra aggressiva; al direttore ho chiesto calciatori di gamba e fame.

Cosa prendere dall’anno scorso? Mi piacerebbe riprendere l’entusiasmo, perché ti fa compiere gesta straordinarie. Ho il massimo rispetto per Cangelosi, ha fatto molte cose buone e i risultati parlano. So che sarà complicato ripetersi. Ci saranno momenti di difficoltà, è normale in una stagione, ma se saremo tutti uniti li supereremo”.

Trevor Trevisan

“È un onore essere qui. È la mia prima esperienza, ma la affronterò con il massimo impegno, rispetto per la piazza e per la fiducia che il presidente ha riposto in me. Sono nato e cresciuto nel calcio; negli ultimi anni ho lavorato come capo scout al Padova. Sono orgoglioso di rappresentare la Casertana come direttore sportivo. La programmazione è fondamentale. L’esperienza maturata in questi anni post ritiro mi ha aiutato a capire le dinamiche esterne. Quest’anno mi sono sentito pronto per intraprendere questo percorso. La scelta di Manuel è stata condivisa con il presidente. Siamo stati compagni di squadra, l’ho seguito nei suoi primi anni da allenatore e sono felice di averlo convinto perché, nonostante sia alla prima esperienza in prima squadra, aveva altre offerte. Cosa mi ha spinto ad accettare? Siamo entrambi ex calciatori professionisti e siamo abituati alle sfide. Questa è una sfida meravigliosa perché la piazza è passionale. Essendo stato un difensore, è come se stessi affrontando l’attaccante più forte della categoria. Non potevo non accettare.

Il presidente, nei nostri vari incontri, mi ha fatto una buona impressione: le sue idee si allineano alle mie. Essendo giovane, ho molta voglia di imparare e crescere. Sappiamo delle difficoltà che incontreremo; il girone C è molto competitivo. Bisogna pianificare, tutti vogliono tutto subito, ma non è facile. L’obiettivo è creare qualcosa di bello, in cui tutti si possano riconoscere. Cosa mi ha chiesto il presidente? Ha chiesto uomini, persone su cui poter contare. Sono convinto che, quando si compone una squadra, può esserci anche meno qualità, ma se scegli le persone giuste, che mettono il cuore in campo, hai fatto la scelta giusta. Naturalmente, la qualità deve esserci. Dovremo fare tutto il possibile per rendere orgogliosa la piazza. Il girone C, tra i tre raggruppamenti, per piazze, budget e numero di tifosi, è il più difficile. Siamo consapevoli della sfida, questo è il bello. È un girone stimolante; definirlo semplicemente Lega Pro girone C è riduttivo. Attualmente abbiamo dieci calciatori sotto contratto e per fortuna non ci sono doppioni. Dobbiamo fare valutazioni economiche, tecniche e tattiche. Prima di prendere qualsiasi decisione, voglio incontrare i calciatori per capire anche le loro intenzioni.”

 

 

Fonte foto: Casertana FC