Savoia e Portici, valzer di titoli. Iodice: “Nessun disegno preordinato, ecco la situazione”

emanuele filiberto

PinoIodice

, amministratore unico del club azzurro, in un’intervista rilasciata a Il Mattino ha parlato del valzer dei titoli tra Savoia e Portici. Per il club oplontino sono pronte ad aprirsi le porte del campionato di Serie D, al San Ciro invece dovrebbe giungere il titolo dei biancoscudati:

“Portici non resterà senza calcio, dal momento che la proprietà ha garantito un’apertura per il trasferimento del titolo del Savoia, così da consentire alla città di Portici la partecipazione ad una categoria inferiore che probabilmente più le si addice. La Holding non estirperà il calcio da Portici, non sarebbe giusto. Non c’era nessun disegno preordinato tanto che subito dopo l’acquisizione del titolo la nuova proprietà, rappresentata da Nazario Matachione e da me, si è seduta al tavolo con Noia e Ragosta per coinvolgerli nella organizzazione e nella pianificazione della nuova stagione. Ed invece Noia è letteralmente sparito, mentre Ragosta ha garantito la propria presenza fisica ma niente di più. Se la proprietà avesse sin da subito avuto intenzione di traslocare, di certo non avrebbe coinvolto i due ex presidenti, così legati alla città ed al territorio.

Ma c’è di più. Se anche ci fosse stata l’intenzione di portare altrove il titolo, ma stiamo ragionando per assurdo, posso garantire che la proprietà avrebbe riconsiderato la propria posizione se la città avesse dato un cenno di vita, anche minimo. Sapevamo di interfacciarci con una piazza che al più avrebbe potuto rispondere “ni”, non ci aspettavamo quindi una risposta massiccia, dal tifo come dalla classe imprenditoriale, ma se – per quanto piccola – avessimo ricevuto una risposta, posso garantire che di quella risposta si sarebbe tenuto conto a stagione finita. La verità è che Portici non si è mai interessata al Portici Calcio, perché i porticesi si sentono napoletani e tifano Napoli.

Se oggi la proprietà trasloca, questa è solo una conseguenza della risposta che la città le ha dato. Una risposta pari a zero. La stessa Amministrazione comunale ha preteso – a buona ragione, aggiungo – il pagamento anticipato di tutti i canoni per l’utilizzo del San Ciro. La proprietà va via dalla città senza lasciare un solo euro di debito. Ci siamo sentiti degli ospiti, a volte anche indesiderati. In questo scenario, mi sembra anche giusto andar via, col titolo. Lo ripeto, non c’era nessun disegno preordinato, che comunque avrebbe potuto essere stravolto se solo ci fosse stata un’attestazione di fiducia e sostegno da parte della città. E invece la proprietà non deve dare conto a nessuno, questa è la verità”.