di somma avellino

Il tragico anniversario. Quello crudo e che molti non dimenticheranno. Il 23 novembre del 1980 un rumore secco squarcia il silenzio e fa cadere nell’angoscia la Campania. È il terremoto dell’Irpinia. Di magnitudo 6.9 e con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e – secondo le stime più attendibili – 2.914 morti. 40 anni dopo e la tragedia ha ancora un frastuono nei ricordi di chi ha vissuto quel momento.

Il direttore sportivo dell’Avellino, Salvatore Di Somma, è intervenuto ai microfoni di Fanpage.it e ha rievocato quella drammatica serata: “Ero a tavola con la mia famiglia e stavamo cenando, quella scossa ci sconvolse e dopo qualche minuto uscimmo fuori di casa dove trovammo anche tante altre persone. Ho un ricordo davvero molto forte e, in questo periodo ogni anno, diventa quasi un pensiero fisso. Il successo con l’Ascoli qualche ora prima? È sempre stata una gara accompagnata da una certa rivalità tra le tifoserie e molta gente era venuta davanti all’albergo per sostenerci. Giocammo una partita straordinaria e vincemmo 4-2. Era stata una giornata perfetta fino a quel terribile momento poco dopo le 19.30”.

I biancoverdi, tuttavia, hanno continuato nei loro impegni nonostante il complicato momento della popolazione: “Giocammo due gare a Napoli contro il Catanzaro e la Juventus. Dopo il terremoto giocammo tutte le partite con una rabbia e una determinazione che fino a quel momento non ci apparteneva: volevamo provare a distrarre chi soffriva e davamo tutto sempre dall’inizio alla fine. Nel ritiro della settimana successiva a Montecatini, ci fu una riunione in cui decretammo un vero e proprio patto: dovevamo cercare di regalare un sorriso ai nostri tifosi in difficoltà e il nostro atteggiamento in campo non doveva essere mai di resa”.

Sulle ambizioni attuali della squadra, Di Somma ha concluso: “Abbiamo costruito una squadra per fare un torneo di vertice, pur sapendo che nel nostro girone ci sono due corazzare come Ternana e Bari. Speriamo di avvicinarci alla vetta, cercheremo di centrare i playoff nella migliore posizione possibile. Covid? Non è un campionato regolare, non è normale rinviare tre-quattro partite a settimana a causa di decine di calciatori positivi. Sarebbe opportuno fermarsi un attimo a riflettere quale può essere il miglior modo per portare avanti il campionato”.