Felleca: “Voglio ripagare la fiducia della Cavese. Casertana? Mi ha fatto crescere. Vi racconto un aneddoto ai tempi di Brindisi”
Domenica il gol messo a segno contro la Flaminia, l’obiettivo è trovare una continuità personale per incidere anche sul collettivo. Francesco Felleca, attaccante della Cavese, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del club in cui ha ripercorso la sua carriera:
“Quando sono arrivato per la prima volta a Cava, ho subito capito cosa significasse indossare questa maglia. Mi ricordo che, dopo un paio di allenamenti, si presentarono circa 500 persone al campo d’allenamento per sostenerci. Quel giorno ho capito cosa significa stare qui a Cava, lo ripeto ancora oggi. Per me è stato molto importante stare qui per la prima esperienza a quell’età. Portici? Credo sia stato l’anno negativo a livello calcistico di tutta la mia carriera, non ho giocato quasi mai e non mi è stata data la fiducia che speravo dopo aver lasciato la Serie C. Mi aspettavo un trattamento diverso, anche se faccio sempre un mea culpa perché nel calcio e nella vita è così. Poi mi sono spostato a Mondragone ed è stata un’altra batosta perché ho cambiato ancora categoria, dal Catania e Rende in Serie C al campionato di Eccellenza. In quei momenti ho pensato di mollare. Poi giorno dopo giorno mi sono convinto, mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a spingere di nuovo. Casertana? Mi ha fatto crescere notevolmente, sono cambiato molto. Ho iniziato a dare valore alle piccole cose, a partire dall’allenamento, alla vita quotidiana. Caserta mi ha permesso di maturare.
Brindisi? Il nostro segreto è stato quello di non mollare mai. Il nostro capitano ci diceva che la matematica è una scienza esatta e quindi noi vivevamo per quello, per un errore della squadra avversaria. Aveva portato nello spogliatoio una pagina di giornale di tanti anni fa in cui una squadra aveva vinto il campionato con uno svantaggio di 15 punti a due mesi dalla fine. Avevamo tante difficoltà, anche societarie. La nostra forza è stata l’unione, la compattezza del gruppo. Non pensavamo di raggiungere la Cavese, poi dopo la vittoria a Nardò abbiamo iniziato a crederci. Post spareggio? Non immaginavo un mio ritorno a Cava. Dopo la vittoria del campionato, non si può sbagliare la scelta successiva. La Cavese mi ha voluto, mi ha cercato realmente e mi ha fatto sentire importante. La chiamata è arrivata la sera e dopo qualche ora ho firmato.
In questo periodo, ho sofferto tanto perché, tornando indietro e capendo la trattativa che è stata fatta, mi sentivo in dovere di ripagare questa cosa. Emotivamente stavo male, ma ero consapevole di aver dato qualcosa a questa squadra e alla società. Dovevo dare di più. In questi momenti devi mantenere la calma senza perdere l’equilibrio perché puoi solo fare peggio di quello che stai facendo. Sono rimasto concentrato e, grazie ai consigli di mister Cinelli, ho ammorbidito queste mie sensazioni. Mi sono stati tutti vicino, anche il direttore. Sono stati importantissimi per me in questo periodo. Somiglianze dello spogliatoio con quello di Brindisi? Lo sto notando, ci sono cose in comune, ma ad oggi è un po’ presto. Ho buone sensazioni. Foggia? Nella sua carriera non gli è mai successa una cosa del genere. È il capitano, cerca di rappresentare tutta la città. Si è fatto prendere un po’ dal momento e può starci, con la Nocerina forse l’arbitro ha esagerato in quella circostanza. Budoni? Sarà una partita complicata, lo sappiamo. Ci prepareremo nel migliore dei modi. Tifosi? Sanno benissimo cosa fare, è una piazza importante. Devono starci accanto, soprattutto nei momenti di difficoltà, e lo stanno facendo. Ci stanno dando forza”.