Giugliano, Bertotto: “Creiamo tanto e finalizziamo poco, ma non sono preoccupato. Berardocco e Ciuferri? Ecco il mio pensiero”

Giugliano, Bertotto: “Creiamo tanto e finalizziamo poco, ma non sono preoccupato. Berardocco e Ciuferri? Ecco il mio pensiero”

Il Giugliano si prepara alla sfida casalinga contro il Crotone, in uno stadio De Cristofaro ancora a porte chiuse. Valerio Bertotto, allenatore gialloblù, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita:

“Abbiamo analizzato questo breve percorso che mi vede protagonista qui a Giugliano. Ho una squadra con un’idea di gioco e la esprime nella sua totalità, sta crescendo moltissimo sotto l’aspetto della qualità e dell’impronta che vuole dare alla partita. Creiamo tanto, ma finalizziamo poco. Non sono preoccupato, però è un dato che abbiamo analizzato e si tratta di fare alcune scelte che sono determinanti nell’esecuzione o nell’impostazione iniziale perché arrivi la stoccata finale. Su questo siamo ancora un po’ imprecisi, però i ragazzi sono svegli e capiscono. Dedichiamo tanto tempo a questo, sono convinto che la squadra sia destinata a creare e concretizzare le occasioni da gol.

Crotone? Siamo pronti anche noi a battagliare con le nostre carte che sono importanti e figlie di un lavoro che facciamo ogni settimana in maniera minuziosa. Non c’è nulla da temere, ma bisogna avere rispetto e conoscere l’avversario, nei suoi punti di forza o di debolezza. Disponibili? Stanno tutti bene ad eccezione di Rondinella che deve recuperare dal problema al flessore e Scognamiglio che è alle prese con l’infortunio alla caviglia. Rientra Oyewale, pian piano la rosa si sta ampliando.

Difficoltà degli esterni d’attacco? Potrebbe essere una chiave di lettura, ma nella totalità l’attacco della parte esterna della fase offensiva non deve avvenire per forza con gli esterni alti. Ci sono sia le mezzali sia gli esterni bassi in un movimento completo che prevede l’intercambiabilità. È un gioco in ampiezza che deve produrre qualcosa negli spazi che si creano. Se la punta esterna va al cross, c’è qualcuno che deve buttarsi dentro. Se la punta esterna converge, ci deve essere qualcuno ad accompagnare facendo delle azioni sulle corsie. Non ho visto questo punto critico perché l’occupazione dello spazio, rispetto alle heat-map che utilizziamo, mi rende soddisfatto. Il numero dei dati significativi può essere quello relativo ai passaggi, siamo passati da 280 a più di 400 nell’ultima partita e vuol dire che la squadra produce gioco e anche in maniera efficace, soprattutto nella metà campo avversaria. Si tratta di avere quella stoccata finale che permette di arrivare alla conclusione.

Berardocco? È un ragazzo che non ho potuto utilizzare subito perché ha fatto un po’ il birichino prima, ho dovuto sopperire tra l’altro non in maniera banale ma con ragazzi che hanno fatto molto bene, come Vogiatzis e De Rosa. C’è grande disponibilità, con le loro caratteristiche riescono a mettere in pratica quella che è la nostra idea di gioco. Berardocco è un play vero, ha la capacità di farsi dare la palla, di giostrarla, di fare un lancio lungo o di verticalizzare. L’ultima è stata una grande prestazione, per noi è un plus. Ciuferri mezzala? Ho centrocampisti con caratteristiche complementari, ma ognuno in maniera peculiare. Parliamo di un ragazzo che ha lo strappo, con l’abilità di giocare palla al piede e di inserirsi nelle due fasi. Ha tutti i mezzi per giocare lì, ma può essere schierato anche esterno alto a piede invertito. Ha bisogno di crescere.

Zauli? Per un allenatore, quando succedono questi eventi con la presa di posizione della squadra, è un motivo di riconoscimento e di orgoglio in quello che sta facendo con i ragazzi. Il rapporto credo si sia consolidato. Zauli lo conosco da una vita, è stato un mio fortissimo rivale sui campi di gioco. Punti di forza del Crotone? È una squadra tecnicamente valida nei vari reparti, c’è qualche calciatore che ho allenato anch’io. Parliamo di un avversario strutturato per un campionato di vertice, però tutti abbiamo delle pecche. Dobbiamo essere bravi, dalla nostra parte, a insediarci in queste cose, in modo tale che le nostre qualità vengano fuori. Giorgione, Zullo e Menna? Stanno discretamente bene tutti, sono ancora un po’ lontani dal top della forma per diversi motivi”.

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